II Lettura di domenica 1 agosto 2021 - Rivestite l'uomo nuovo, creato secondo Dio.
XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO B
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Ef 4,17.20-24
Fratelli, vi dico dunque e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani con i loro vani pensieri.
Voi non così avete imparato a conoscere il Cristo, se davvero gli avete dato ascolto e se in lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, ad abbandonare, con la sua condotta di prima, l’uomo vecchio che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli, a rinnovarvi nello spirito della vostra mente e a rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità.
Paolo ha esortato i cristiani a vivere in maniera conforme alla fede, nell’unità e nella carità, motivando teologicamente tale necessità. Quindi riprende con solennità insistente:“dunque vi dico e vi scongiuro nel Signore a non comportarvi più come i pagani”.
L’Apostolo ha coscienza di parlare a nome di Dio – “nel Signore” – quando richiama i battezzati ai loro doveri. Molti dei destinatari della lettera, se non addirittura tutti, provengono dal paganesimo ed è piuttosto facile che, nonostante il Battesimo, mantengano nello stesso precedente tenore morale di vita, che con una espressione singolare – “vanità della mente” – viene qualificato inconsistente, illusorio, falso.
Mentre il battezzato, incorporato vitalmente a Cristo, è chiamato alla verità, cioè alla vera realizzazione umana, in aderenza al piano di Dio.
I cristiani sono “stati istruiti nella verità che è in Gesù” , la quale quindi deve essere in loro, giacché Gesù non sta di fronte a loro, ma è in loro o, meglio, come Paolo ripeterà più volte, essi sono in lui.
Essi non sono giunti al cristianesimo di botto, senza preparazione, ma hanno “imparato a conoscere Cristo” (il testo greco e la versione latina sono più forti, ma anche più efficaci: “avete imparato Cristo”) e sono stati istruiti, nel senso che egli dà alla vita (“istruiti in lui”, nel suo spirito).
Dunque – dice Paolo ai suoi destinatari – “se proprio avete dato ascolto a lui”, a Cristo, non potete che vivere in maniera del tutto nuova, diversa da quella dei pagani (con pensieri folli, ottenebrati nel modo di ragionare, duri di cuore, abbandonati ai vizi, insaziabilmente frenetici in ogni genere di immondezza - cfr. v. 18-19 non riportati dalla pericope liturgica).
Paolo, per esprimere il suo pensiero, usa un’immagine che è, simultaneamente, icastica ed ermetica: “deporre l’uomo vecchio” e “rivestire l’uomo nuovo”. Il riferimento è all’abito o come in altri passi, più esplicitamente all’armatura: il battezzato deve rinunciare ad atteggiamenti, a comportamenti dissonanti dalla dignità cristiana, come si smette un abito logoro, sporco e quindi non dignitoso, per comportarsi in maniera nuova.
Però non si tratta soltanto di comportamento esteriore, formalistico: occorre cambiare la mentalità, “lo spirito della mente”, ossia diventare uomo nuovo, quello voluto da Cristo, da lui “creato secondo Dio nella giustizia e nella santità vera”, abbandonando l’uomo pagano.
Al battezzato è richiesto un cambiamento radicale, totalizzante: convinzioni e motivazioni interiori che determinano gli atteggiamenti esteriori, senza più lasciarsi “corrompere da passioni ingannatrici”, fuorvianti dalla prospettiva cristiana.
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