II lettura di domenica 31 luglio - XVIII domenica del Tempo Ordinario
La ricchezza - anno C
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési
Col 3,1-5.9-11
Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra.
Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria.
Fate morire dunque ciò che appartiene alla terra: impurità, immoralità, passioni, desideri cattivi e quella cupidigia che è idolatria.
Non dite menzogne gli uni agli altri: vi siete svestiti dell’uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato.
Qui non vi è Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto e in tutti.
Mediante il Battesimo, l'uomo, partecipe della vita soprannaturale di Cristo, é risuscitato dal peccato e coerentemente deve impostare la propria esistenza, le proprie scelte in vista della vita eterna, nella quale entrerà risuscitato, come Cristo, anche corporalmente.
Nel Battesimo, al quale Paolo continua a riferirsi, l'uomo peccatore é “morto”, per poter vivere la vita soprannaturale, reale, vera, anche se invisibile, “nascosta in Dio”: i valori, ai quali il battezzato deve aspirare, sono quelli che hanno una valenza soprannaturale; i valori soltanto terreni, sganciati dalla prospettiva soprannaturale non hanno significato per il cristiano.
Le “cose di quaggiù” hanno valore soltanto se vissute in rapporto alla vita eterna – “alle cose di lassù” – se costituiscono titolo di merito per la salvezza eterna: una salvezza soltanto terrestre non ha significato per il battezzato, tutta la sua esistenza é proiettata verso l’orizzonte eterno.
La valenza soprannaturale tuttavia é possibile in ogni esperienza onesta, attuata secondo le indicazioni della legge divina sia naturale che positiva. Fuori di tali norme l'amore diventa fornicazione, la castità cede all'impurità, le aspirazioni si abbruttiscono in passioni, i desideri cattivi sopravanzano quelli buoni, “l'avarizia insaziabile é idolatria”.
La genuinità della vita cristiana – in coerenza ai valori soprannaturali – deve rifrangersi anche nei rapporti sociali, evitando menzogna e slealtà.
Paolo, riferendosi ancora alla liturgia battesimale per immersione, rimarca il richiamo simbolico del neofita che si toglie gli abiti per essere immerso nel battistero e, uscendone, indossa la tipica veste bianca: abbandono della mentalità e del sistema di vita esclusivamente terreno – “spogliarsi dell'uomo vecchio” – per impegnarsi in una maniera nuova di considerare e di vivere l’esistenza, “rivestito il nuovo uomo”.
Ed in questo cambiamento di impostazione allora – Paolo ripete, ampliando l'espressione di Gal 3,28 –non sono più motivo di discriminazione le differenze di razza, di provenienza religiosa, di ceto sociale. La vita soprannaturale é per tutti, “Cristo è tutto in tutti”: é Lui la vera ricchezza cui l'uomo deve agognare.
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