La parola
stampa

Il Vangelo di domenica 22 dicembre

IV DOMENICA DI AVVENTO - ANNO C

Il Vangelo di domenica 22 dicembre

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,39-45
 
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

1 ‑ L'attesa ‑ Mancano ormai pochi giorni al Natale. Davanti a noi è Maria, la Madre: Ella è l'attesa in persona perché ha accolto sia nel cuore che nel grembo il Verbo di Dio: ‘La vergine Maria, piena di fede, concependo Cristo prima nel cuore che nel grembo, rispose all’angelo: Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me secondo la tua parola. Maria ebbe fede e in lei quel che credette si avverò. Crediamo anche noi, perché quel che si avverò possa giovare anche a noi. La fede nella mente di Maria, Cristo nel grembo di Maria’ (S. Agostino, Discorso 215, 4). 

2 ‑ Le parole di Maria ‑ Esse condensano perfettamente il ruolo dell'uomo nei confronti di Dio: essendo figlio suo, è chiamato a servirlo per amore, non per forza. Purtroppo nel paradiso terrestre Adamo rinnegò questo suo ruolo e perdette anche la dignità di figlio. Per questo S. Agostino ribadisce: ‘Per essere servi non servi, dobbiamo sapere che tutto è grazia del Signore’ (Commento Vangelo di Giovanni 85, 3). Il servo deve eseguire, il figlio vuole amare. Quindi, solo accettando la propria vita come un dono di Dio, ci liberiamo da ogni obbligo e viviamo nella piena libertà dell’amore filiale. Potremo allora esclamare con Maria: ‘L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva’. Prepariamoci a ripetere queste benedette parole: Eccomi, sono il servo del Signore! 

3 ‑ L'obbedienza di Gesù - ‘Fratelli, Cristo entrando nel mondo dice: Tu, Padre, non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato. Allora ho detto: Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà. Ed è per quella volontà che noi siamo santificati’(Ebrei). Gesù ci ha indicato con tutta la sua vita l’atteggiamento perfetto del figlio obbediente. Maria lo ha imitato per prima in modo esemplare e ora ci indica da vera Madre quello che anche noi dobbiamo fare. 

4 ‑ 'Venne fra i suoi, ma i suoi non lo accolsero' ‑ Conosciamo tutti come andò a finire quando venne Gesù fra il suo popolo: ridotto a nascere in una grotta-stalla, contestato nel suo insegnamento, messo in croce come un malfattore. Sappiamo anche come è andata a finire nei secoli passati e fino ai nostri giorni: lo stesso martirio che toccò a Lui per milioni di uomini. Ecco il perché: accogliere Cristo significa accettare in pieno il suo modo di pensare e di vivere. Confessa S. Agostino: ‘Non avevo ancora tanta umiltà da possedere il mio Dio, l’umile Gesù, né conoscevo ancora gli ammaestramenti della sua debolezza. Il tuo Verbo eleva fino a sé coloro che piegano il capo, guarendo il turgore e nutrendo l’amore’ (Confessioni 7, 10, 24). Gesù allora lo consideriamo il nostro umile Redentore perché ci libera dal male; egli diventa l’umile guida della nostra vita perché dà un fine divino ad ogni singola azione. 

5 ‑ La volontà di Dio ‑ Ricordiamo la parabola del Vangelo: Un padre aveva due figli; uno disse ma non andò, l'altro disse no ma poi andò. Chi dei due ha fatto la volontà del padre? Certamente il secondo. Ebbene, la volontà di Dio è identica per Cristo e per noi: ciò che ha fatto Lui dobbiamo farlo anche noi. In concreto, ecco la volontà di Dio: a) i dieci comandamenti; b) i consigli evangelici; c) le beatitudini; d) le opere di misericordia; e) il perdono delle offese e il farci ultimi nel servizio di amare gli altri. Ce n'è abbastanza! Questa è la ‘buona volontà’ del Natale verso chi ci ha amato tanto e verso chi ha tanto bisogno di amore: passare dalla indecisione alla generosità, dal criterio del minimo sforzo al massimo coinvolgimento nei problemi di tutti. E’ proprio vero il detto di S. Agostino: ‘Nella buona volontà è la nostra pace’ (Confessioni 13,9,10)! E la volontà umana è buona quando coincide con quella di Dio.

Fonte: Il Cittadino
Il Vangelo di domenica 22 dicembre
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento