Emergenza sanitaria: cosa fa l'Europa?
Manca un piano unitario per il sostegno economico ai paesi più colpiti dalla pandemia
Il risultato del video summit tra i leader europei avvenuto nei giorni scorsi ha messo drammaticamente in evidenza la mancanza di volontà da parte dei paesi del Nord e della Germania di trovare una soluzione alla crisi economica determinata dalla pandemia da Covid-19 che non rappresenti una grave ipoteca sul futuro dei cittadini dei paesi mediterranei ed in particolare di quelli italiani.
Il summit - durato oltre sei ore - ha chiarito come l'austriaco Sebastian Kurz, l'olandese Mark Rutte e gli altri rappresentanti dei paesi del nord, con un'ampia copertura politica di Angela Merkel, non abbiano alcuna intenzione di adottare strumenti come gli Eurobond (l'unica soluzione europea per mettere in campo quelle migliaia di miliardi di euro indispensabili ai paesi più colpiti dalla recessione causata dalla pandemia per rimettere in moto l'economia e garantire la sopravvivenza dei cittadini e delle imprese).
In occasione della riunione ha prevalso la posizione di chi era contrario ad utilizzare il Fondo Mes senza condizionalità; il ministro delle finanze Olaf Scholz ha ribadito più volte che gli eurobond non costituiscono lo strumento giusto; il Cancelliere austriaco Sebastian Kruz ha puntualizzato che respingeva categoricamente una mutualizzazione generalizzata dei debiti, cercando di prendere tempo e rinviare ogni decisione in futuro incerto e imprecisato senza comprendere la situazione di emergenza quotidiana in cui si trovano i paesi più colpiti dal virus.
L'unico insoddisfacente risultato ottenuto alla fine di questo penoso vertice è stato quello di fissare una scadenza di 14 giorni in cui "I titolari dei ministeri delle finanze porteranno proposte tenendo in conto la natura senza precedenti della crisi" e di fatto non prendendo alcun impegno con una dichiarazione di intenti che più vaga non avrebbe potuto essere.
Il premier Giuseppe Conte ha tentato inutilmente di chiarire: "Dobbiamo fronteggiare la crisi domani mattina e non nei prossimi mesi. Altrimenti cosa risponderemo ai nostri cittadini che ci chiederanno che senso ha questa casa comune? Non avremo risposte". La risposta ricevuta, però, è stata quella che i paesi con alto debito pubblico, anche se massacrati dal coronavirus, potranno avere aiuti solo con "le condizionalità previste dal Mes, altrimenti non se ne parla" trovando un supporto nella cancelliera tedesca Angela Merkel che ha bocciato esplicitamente gli Eurobond.
Gli Eurobond senza condizioni sono l'unico strumento in grado di permettere ai Paesi più fragili di ottenere gli immensi fondi necessari per non fallire sotto il peso dei debiti accumulati in questi mesi e sopperire alla mancanza di liquidità indispensabile per garantire la sopravvivenza dei cittadini.
Prometeia ipotizza di una discesa del Pil in Italia nel 2020 di oltre il 6,5 %, dato che viene ritenuto troppo ottimistico dai maggiori esperti economici che stimano una discesa fino al 10 %, così come ipotizzato anche dalla presidente della Bce Christine Lagarde che ha evidenziato come, a seconda della durata della pandemia, la recessione potrebbe assumere contorni molto preoccupanti.
Le reazioni al fallimento del vertice sono state molto chiare ; l'ex premier Romano Prodi si è domandato: "Se non c'è solidarietà adesso, che Europa è?"; il premier portoghese Antonio Costa ha definito "ripugnante" la proposta del ministro olandese Wopke Hoekstra di aprire un'indagine contro i paesi del Sud accusandoli di non avere risparmiato in tempi di vacche grasse.
Sembra che i paesi del Nord e la Germania non riescano a comprendere la portata di una pandemia che sta creando una situazione disastrosa in tutto il mondo: gli Stati Uniti in una sola settimana hanno registrato un aumento dei senza lavoro di 3.283.000 unità, cittadini che hanno presentato la richiesta dell'indennità di disoccupazione. Inoltre, quasi tutti gli addetti della "gig-economy", e cioè i precari con contratti part-time o a tempo determinato, non hanno nessuna copertura sociale.
Il Segretario al tesoro americano Steve Mnuchin ha paventato uno scenario da depressione con una tasso di disoccupazione che potrebbe arrivare al 20 % e confermato interventi per almeno duemila miliardi di dollari anticipando già che non saranno neppure sufficienti a rimettere in moto l'economia americana e che potrebbe essere necessario raddoppiare questa già enorme cifra.
In questo scenario, l'atteggiamento dell'Europa appare grottesco e inconcepibile e mette a rischio la sopravvivenza stessa dell'Unione europea che ha ricevuto l'ultima chiamata prima della sua definitiva disgregazione. Il tempo dei giochi è finito e di fronte ad una tragedia come quella che ci ha colpito non esiste più alcuno spazio di manovra per gli egoismi dei paesi più ricchi nei confronti di quelli più poveri.
In tempi brevissimi, e parliamo di giorni per non dire ore, devono essere sbloccati tutti i fondi necessari ai paesi del Mediterraneo senza l'imposizione di alcuna clausola di condizionalità e vessatoria: se questo non dovesse accadere, purtroppo non resterà altro da fare che certificare la fine di un sogno che si è infranto nel momento in cui sarebbe stato necessario dimostrare solidarietà e unità.
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