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Donne di dialogo e di solidarietà

Giornata Internazionale della donna - Il ruolo della donna oggi: apertura e cura dell'altro e della casa comune

L’8 marzo si celebra la Giornata internazionale dedicata alle donne, ricorrenza in cui vengono riconosciute le conquiste femminili sul piano dei diritti, dell’economia e della politica.
Si tratta di una giornata simbolo, il cui obiettivo è quello di riflettere sulle discriminazioni e sulle violenze che ancora colpiscono le donne in tutto il mondo.
Le origini affondano le radici agli inizi del Novecento, alla tragedia del 1911, quando un incendio in una industria tessile di New York fece 146 vittime tra le operaie.
L’8 marzo 2023 in Italia è, in particolare, occasione per fare memoria del contributo delle donne alla storia del nostro Paese e al tempo stesso è richiamo alla Costituzione, i cui valori fondanti, a 75 anni dalla sua entrata in vigore, sono la traccia per disegnare i diritti e le responsabilità dei cittadini italiani, uomini e donne, nella costruzione della comunità civile e politica.

Più che mai è fondamentale sostenere la dignità della persona senza distinzione di razza, di sesso, di religione (art. 3) il valore della libertà, del pensare e dell'agire, il senso della partecipazione democratica, la disponibilità alla ricerca del bene comune, l'impegno per la giustizia e la solidarietà, la proiezione verso la crescita e la formazione delle giovani generazioni, la richiesta di una politica di pari opportunità nel lavoro, nel sociale, nella politica. Il cristianesimo stesso "riconosce e proclama l'uguale dignità e responsabilità della donna rispetto all'uomo".

Si può richiamare a questo proposito quanto il 15 agosto del 1988, più di venti anni fa, Giovanni Paolo II ha pubblicato nella Lettera apostolica Mulieris dignitatem proclamando l'uguaglianza in dignità e l'unità dei due, la radicata e profonda diversità tra il maschile e il femminile e la loro vocazione alla reciprocità e alla complementarità, alla collaborazione e alla comunione.

Questa unità-duale dell'uomo e della donna si basa sul fondamento della dignità di ogni persona, creata a immagine e somiglianza di Dio, il quale "maschio e femmina li creò" (Gn 1, 27). “Grazie a te, donna-lavoratrice, impegnata in tutti gli ambiti della vita sociale, economica, culturale, artistica, politica, per l'indispensabile contributo che dai all'elaborazione di una cultura capace di coniugare ragione e sentimento, ad una concezione della vita sempre aperta al senso del «mistero», alla edificazione di strutture economiche e politiche più ricche di umanità” (Giovanni Paolo II).
Esempio chiarissimo di questo ruolo lo troviamo in recenti studi i quali indicano come la pandemia da Covid-19 abbia avuto un impatto diverso su uomini e donne, mettendo a dura prova una condizione già spesso, per le donne, fragile e carica di compiti. Proprio le donne sono state in prima linea nella lotta al virus, non solo in posizioni chiave in ambito sanitario e nei team di ricerca. E’ innegabile che la maggior parte dei lavoratori che forniscono servizi essenziali in Italia e nell’UE sono donne: il 76% degli operatori sanitari (medici, infermieri, ostetriche, personale delle case di cura residenziali), il 93% degli assistenti all'infanzia e degli insegnanti e il 95% di addetti alle pulizie.
E’ in buona parte grazie alle donne che i nostri sistemi economici, sociali e sanitari, la nostra vita pubblica e le nostre attività essenziali sono stati preservati e vengono mantenuti.

Il Centro Italiano Femminile, associazione di donne, credenti e cittadine, è a fianco delle donne ispirandosi al Vangelo e alla nostra Carta Costituzionale. La prima Presidente CIF, Maria Federici, fu Madre Costituente.

Ecco allora che si fa sempre più urgente attualizzare la nostra mission quella di rileggere e trasmettere alle nuove generazioni, partendo dalle scuole e dalla famiglia, ciò che la nostra costituzione ribadisce che non solo la donna è, per legge, uguale in diritti all’uomo, ma anche che è dovere della Repubblica agire affinché questa uguaglianza venga in concreto e nel quotidiano attuata sia come singolo essere umano, sia nell’ambito di tutte le formazioni sociali dove si svolge la sua personalità .
Il contesto in cui viviamo richiede un decisivo ritorno all'essenzialità del vivere civile.
La presenza della donna in politica è in grado di apportare quell’approccio del tutto personale, tipico del mondo femminile, razionalità, buon senso, riflessione, capacità di mediazione per la risoluzione dei problemi che all’oggi politico talvolta manca (pensiamo nella tradizione ligure alla donna sposa di uomini di mare abituata al sacrificio o alle donne accanto ai partigiani nella resistenza).

La donna del CIF non si propone antagonista dell'uomo, ma sostiene la necessaria reciprocità e cooperazione e non può essere più relegata su un piano rinunciatario. E’ aperta al dialogo e alla solidarietà con le altre donne e con le loro associazioni al di là delle differenze culturali e sociali nella consapevolezza che soltanto insieme si possono affrontare i problemi e portare dei cambiamenti nella società.
Vogliamo percorrere con impegno la strada che papa Francesco ci ha indicato nell’ udienza nella Sala Clementina del 24 marzo 2022: “… è ormai evidente che la buona politica non può venire dalla cultura del potere inteso come dominio e sopraffazione, ma solo da una cultura della cura, cura della persona e della sua dignità e cura della nostra casa comune".

*Presidente CIF
Regionale della Liguria

Fonte: Il Cittadino
Donne di dialogo e di solidarietà
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