La legge del mercato

Regia di Stéphane Brizé. Interpreti principali: Vincent Lindon (Thierry Taugourdeau), Yves Ory (consulente dell'ufficio di collocamento), Karine de Mirbech (moglie di Thierry), Matthieu Schaller (figlio di Thierry).

Thierry ha 51 anni, una moglie e un figlio con qualche problema: di loro si è sempre occupato con attenzione e vive con molta inquietudine il fatto di essere rimasto senza lavoro. Finalmente, dopo qualche mese di ricerche e colloqui, viene assunto per controllare un grande supermercato. Thierry, fa bene il suo lavoro, con coscienza e scrupolo, e si trova anche a dover fare dei confronti con persone accusate di furti. Ma se all’inizio si tratta di persone sconosciute, Thierry scopre che anche qualche impiegato non ha comportamenti del tutto onesti. E’così che a poco a poco Thierry si troverà di fronte ad importanti scelte morali.
Presentato a Cannes dove “La legge del mercato” ha ottenuto il Premio per la migliore interpretazione maschile e il Premio Ecumenico, il film pone non poche riflessioni su un tema davvero importante e scottante come il mondo del lavoro oggi. In tempo di crisi, in cui i giovani faticano e i cinquantenni che hanno perso il posto, fanno fatica a reinserirsi, il personaggio di Thierry rappresenta un uomo che pur avendo difficoltà cerca di non smarrire il senso dell’onestà, così come il senso della compassione, sebbene intorno a lui sembra che valgano solo la legge di mercato e gli indicatori economici. Il regista si avvale di un Vincent Lindon davvero bravissimo nella parte, capace di mostrare, senza cadere nel patetico, le difficoltà che vive il suo personaggio, il quale rimane in ogni caso positivo.
Un film capace di far riflettere senza annoiare, sugli aspetti etici legati al mondo del lavoro, con una regia asciutta che gioca soprattutto attraverso il non detto.