Al cinema - Se solo fossi un orso
Un film di Zoljargal Purevdash
Interpreti principali: Uurcajh Batcooz (Ulzij), Cend Nominziguur (Tungaa), Batsajhan Tûguldur (Erhemee), Sandagdorz Gancimeg (la mamma). Mongolia. Durata: 96 minuti.
Ulan Bator, in Mongolia, ai giorni nostri. Ultzi è un ragazzo dotato di grande intelligenza, tanto che il suo professore gli propone di partecipare al concorso per una borsa di studio in Fisica e andare così all’Università. Ma Ultzi vive in condizioni molto povere, nel distretto delle iurte (dove vive la maggior parte della gente di Ulan Bator) con due fratelli più piccoli e la madre che non sa leggere né scrivere e con problemi di alcool. Un giorno la madre se ne va per lavorare in campagna, abbandonando di fatto i suoi figli. Ultzi si trova così diviso tra il desiderio di emanciparsi e la cura dei fratellini. Intanto, per mantenere se stesso e i suoi fratelli più piccoli, accetta un lavoro molto rischioso.
Zoljargal Purevdash, classe 1990, è nata e cresciuta a Ulan Bator, capitale della Mongolia, considerata la capitale più fredda (1300 metri di altitudine) e più inquinata al mondo. Dunque Purevdash sa di cosa parla quando illustra questo mondo. Nel suo film, la regista dimostra una grande empatia per questo adolescente che vorrebbe tanto emergere da una vita davvero precaria al di sotto della povertà, avere una casa che non sia solo la iurta (l’abitazione delle comunità nomadi) che non ripara più di tanto dal rigidissimo inverno. Infatti, deriva da qui il titolo, perché gli orsi almeno vanno in letargo e per un po’ di tempo non sentono il freddo e la fame. Zoljargal Purevdash filma un’opera di grande equilibrio, poiché insieme alla vita dei tre ragazzi, mette in mostra anche i problemi sociali e ambientali di questa città, dove per ovviare al freddo intenso si fanno bruciare i copertoni delle ruote. “Se solo fossi un orso” è un film drammatico che pone temi etici molto importanti senza retorica, coniugando efficacemente realismo e tensione verso un futuro di emancipazione e di dignità. Il film è stato presentato nel 2023 a Cannes, ed è la prima opera della Mongolia ad essere presente in un Festival internazionale di cinema, riscuotendo grande consenso.
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