Al cinema - Maigret
Regia di Patrice Leconte. Interpreti principali: Gerard Depardieu, Jade Labeste, Melanie Bernier, Clara Antoons, Aurore Clement.
A Parigi viene ritrovato il corpo di una giovane donna. Di lei non si sa assolutamente nulla, ma sarà il commissario Maigret, della Polizia Giudiziaria al Quai des Orfèvres 36, ad indagare. Con l'aiuto di un'altra ragazza, che sembra giunta dalla provincia per trovare chissà quale fortuna nella Ville Lumière, Maigret riuscirà a far luce sul delitto. Molti attori si sono cimentati nei panni del famoso commissario Maigret, personaggio amato dai lettori di George Simenon e dagli spettatori che guardavano i famosi sceneggiati in Tv: Maigret è stato interpretato da Jean Gabin, Bruno Cremer, e più recentemente da Sergio Castellitto e Rowan Atkinson, ma su tutti rimane indimenticabile l'interpretazione che ne aveva dato Gino Cervi. Dunque, Gerard Depardieu nei panni di Maigret, diciamolo pure, è atteso ai varchi. Il film è liberamente tratto dal romanzo "Maigret e la giovane morta" e non è la prima volta che il regista Patrice Leconte porta sullo schermo un racconto di Simenon, ricordiamo infatti "L'insolito caso di Monsieur Hire" nell'89. Tutti sanno che il commissario non è una figura che ama l'azione, che si muove tra i criminali in modo deciso e senza ombra di dubbio, insomma se mai ci fosse qualcuno che non conosce il personaggio, non si aspetti un thriller. Il metodo di Maigret è invece quello di assorbire l'atmosfera dei luoghi dove indaga, mettersi nei panni della vittima, conoscerne la vita, i pensieri e capirne il dramma. E Leconte sembra muoversi molto bene nel solco tracciato dallo scrittore. Il suo Maigret è un personaggio intimo e crepuscolare, ormai quasi prossimo alla pensione, che deve pensare alla propria salute e che afferma chiaramente, di fronte al suo superiore, di "brancolare nel buio". Ma la sua è sempre la ricerca della verità. Leconte fa affiorare anche alcuni momenti più personali e dolorosi della storia del commissario attraverso il ricordo accennato, ma sempre presente, della figlia perduta in tenera età. Così emerge un Maigret sicuramente più dolente, ma sempre paziente nella ricerca della verità e della giustizia, desideroso anche di mettere in salvo chi sta per "perdersi". Si sa che nei libri Maigret viene raffigurato come un uomo piuttosto robusto e in questo l'attore francese supera certamente tutti gli attori che lo hanno preceduto; eppure, proprio il contrasto tra la sua fisicità (dire possente è quasi un eufemismo) e la malinconia che traspare dal suo volto, i suoi movimenti lenti e faticosi, ne fanno un interprete davvero all'altezza di ogni aspettativa. Gli spettatori troveranno anche molte citazioni che contribuiscono se non ad alleggerire, sicuramente a stuzzicare lo spettatore, come il rimando al pittore belga (come George Simenon) René Magritte. Se Depardieu primeggia, il resto del cast si dimostra all'altezza anche nei più piccoli ruoli.
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