Al cinema - Harold Fry
Regia di Hettie MacDonald
Interpreti principali: Jim Broadbent, Penelope Wilton. Durata 108 minuti.
Siamo nella cittadina di Kingsbridge, Inghilterra, ai giorni nostri: Harold, un pensionato che vive con sua moglie Maureen, riceve una lettera di Qeenie: la sua vecchia amica e collega di lavoro gli comunica di essere molto malata. Harold le risponde, ma quando sta per imbucare il biglietto decide impulsivamente di mettersi in cammino per andare a trovarla, convincendosi che finché lui camminerà, Queenie continuerà a vivere.
Naturalmente farà anche incontri di ogni genere.
A metà strada tra “Una storia vera” di David Lynch e “Forrest Gump” di Robert Zemeckis, il film è tratto dal libro omonimo di Rachel Joyce, che ha curato anche la sceneggiatura.
Nel titolo originale si parla di “pellegrinaggio”, e infatti Harold si mette in cammino percorrendo quasi 800 chilometri (dalla città nel Devon fino a Berwick-upon-Tweed, al confine con la Scozia) per una promessa.
Si potrebbe anche chiamarlo un “voto” e si parla molto di fede – anche se non di religione in senso stretto: e in effetti Harold, che fino a quel momento sembra aver condotto un’esistenza quasi tiepida, intraprende un viaggio che, come sempre, è anche un viaggio spirituale che gli consentirà di guardare dentro se stesso.
Soprattutto, a poco a poco il protagonista affronta i suoi grandi rimpianti e i suoi più profondi e dolorosi ricordi.
Dunque questo “imprevedibile viaggio” diventa un modo per affrontare, come ha detto la stessa regista a proposito del libro, “i temi del lutto, della perdita, del senso di colpa e della cura”. Il film si gioca tutto sulla grande interpretazione di Jim Broadbent nei panni di Harold Fry. L’attore britannico, Premio Oscar nel 2002 per “Iris - Un amore vero”, è conosciuto anche per “Il ritratto del duca” e dagli appassionati della saga di “Harry Potter” per la sua partecipazione a più di un episodio.
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