Pnrr, tensione tra Italia e UE
Riusciremo ad utilizzare tutti i fondi previsti?
Il governo guidato da Giorgia Meloni è in attesa delle conclusioni definitive di Bruxelles sul Pnrr che ragionevolmente includeranno la bocciatura, tra le altre cose, dei progetti per gli stadi di Firenze e Venezia, ma non intenderebbe insistere per cercare di dimostrare la legittimità delle riqualificazioni di questi due stadi per evitare di compromettere le trattative per la revisione dell'intero Piano di ripresa e resilienza che l'esecutivo ha ereditato e che sta presentando enormi difficoltà sia in termini di cronoprogramma che di realizzabilità di molti degli interventi infrastrutturali previsti e non ritardare ulteriormente l'incasso della terza rata che vale 19 miliardi di euro.
L'agonia dei progetti del Pnrr, per i quali sono necessari oltre sei mesi per ottenere un decreto e due per un'autorizzazione, sta mettendo in luce come nella maggior parte dei casi si tratti di progetti di cui esiste solo il titolo, spesso corredati da dati e schede sbagliati, e che dei 630 milioni di euro destinati alle zone di sviluppo dei porti del Sud, le Zes, tra cifre errate ed uffici senza personale ad oggi non sia stato speso un solo euro.
Lo ha denunciato anche Giosy Romano, commissario delle aree industriali di Campania e Calabria, che ha ricordato: "Ho scritto diverse lettere a enti e ministeri chiedendo semplicemente: ma le gare di appalto per le nostre infrastrutture a che punto sono? Ad oggi non mi ha risposto nessuno. Penso purtroppo che questi soldi non verrano mai spesi".
Nel Pnrr sono stati ancora una volta inseriti importanti interventi anche nel porto di Termini Imerese per la realizzazione di nuove banchine e di aree logistiche, a pochi passi dall'area industriale dove era insediata la Fiat, ed ancora una volta i progetti sono incagliati. Si tratta di una storia emblematica del modo di procedere e di sperperare il denaro dei contribuenti, che ormai da oltre settanta anni hanno prima finanziato la Chimica del Mediterraneo, che è costata migliaia di miliardi di lire e non ha mai prodotto nulla, poi la Sicilfiat diventata nel tempo Fiat che, tra alterne vicende, ha prodotto migliaia di cassa integrati e di disoccupati nell'indotto che periodicamente realizzava strutture al servizio dello stabilimento che ad ogni crisi venivano abbandonate e nell'area portuale dove manca un pescaggio adeguato alle navi di nuova generazione e le banchine e le strutture portuali erano state realizzare in origine in modo così scadente e approssimativo che periodicamente si sono registrati crolli e cedimenti delle strutture portuali.
Il vice presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis è intervenuto per ricordare ai paesi membri: "Abbiamo chiesto di presentare i Pnrr modificati il prima possibile" dopo che il governo guidato da Giorgia Meloni aveva annunciato che non avrebbe completato il lavoro entro la fine di aprile, come aveva promesso, ma sfruttato tutto il tempo concesso dal Regolamento europeo che fissa la scadenza al 31 agosto.
La Corte di giustizia dell'Unione europea ha ufficializzato la bocciatura dei rinnovi automatici delle concessioni delle spiagge ed il goffo tentativo di alcuni ministri di bloccare per l'ennesima volta il provvedimento ipotizzando la necessità di una mappatura delle aree ha avuto solo il risultato di irritare ancora di più i nostri partner che non riescono a comprendere come un esecutivo ed un intero paese siano in ostaggio di una categoria che non vuole accettare le regole del libero mercato nonostante la Corte abbia ribadito come si tratti di una riforma imprescindibile ed indispensabile per poter beneficiare del Pnrr. Il disegno di legge sulla Concorrenza, finalmente approvato dopo due tentativi andati a vuoto, presenta gravi problematiche anche per gli ambulanti con le licenze per il commercio sulle aree pubbliche che, sulla base di quanto previsto all'articolo 6, di fatto vengono rinnovate automaticamente per altri 12 anni creando una nuova fonte di contenzioso con Bruxelles che ha la sensazione che nel paese manchi la volontà di portare avanti e dare effettivo valore alle grandi riforme inserite nel Pnrr.
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