La Fism chiede un'audizione in Parlamento per il Piano nazionale di ripresa e resilienza
Al fine di dialogare sull'utilizzo del Recovery Plan
Luigi Morgano e Stefano Giordano, rispettivamente segretario e presidente nazionale della Fism (Federazione Italiana Scuole Materne), federazione cui fanno riferimento 9.000 realtà educative e di istruzione presenti in oltre la metà dei Comuni italiani (che accolgono quasi mezzo milione di bambine e bambini) hanno inviato una richiesta formale di audizione alle Commissioni Bilancio e Istruzione di Camera e Senato, al fine di dialogare sulle modalità di utilizzo, da parte del nostro Paese, del Recovery Plan quale parte qualificante del Next Generation Eu e del bilancio di lungo termine 2021-2027 dell’Unione europea.
“Le povertà educative che la pandemia ha moltiplicato si combattono proprio con il massimo investimento sui minori. D’altro canto, la crisi delle nascite è la spia più chiara dell’incertezza sul futuro di una comunità”, scrivono nella richiesta di audizione. Secondo la Fism, dall'investimento sui minori “verrà maggiore parità di genere, maggiore conciliazione lavoro-famiglia, maggiore occupazione femminile, maggiore occupazione giovanile, promozione del Terzo Settore applicato all’interesse generale della funzione di cura, istruzione ed educazione”.
Il piano per l'educazione dovrà “considerare il sistema educativo nazionale nella sua interezza e quindi la funzione pubblica di educazione ed istruzione” tanto in relazione alla scuola statale, quanto a quella paritaria a partire da quella “no profit”.
L’attesa è che il Recovery Plan metta a disposizione un’ampia dotazione finanziaria “per ottenere anche dal sistema paritario un forte incremento nell’offerta educativa, tramite il convenzionamento diretto con le scuole paritarie dell’infanzia no profit”. Strumento principe di questo processo “quello della convenzione pluriennale basata su un fondo di dotazione adeguatamente capiente” che la Fism è pronta a usare.
Altrettanto urgente è “la richiesta ai gruppi parlamentari e alle forze politiche che in queste ore dovrebbero concordare l’impegno programmatico per la costituzione del nuovo governo, su quale iniziative intendano assumere, rispetto a quanto sopra esposto e sul tema della realizzazione di una effettiva parità scolastica anche nel nostro Paese, come già in essere del resto, da anni, in Ue”.
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