Instabilità politica italiana... e il PNRR?
Caro energia e inflazione fanno salire il numero dei nuovi poveri
In occasione della votazione al Parlamento europeo sulla cosiddetta "Tassonomia", ossia la definizione di quali fonti energetiche possano essere definite "green" e quali no, il tema all'ordine del giorno tra i partner Ue è stato quello della crisi politica che sta prendendo corpo in Italia lasciando tutti i nostro interlocutori sbigottiti dal rischio di una paralisi dell'attività di governo.
Bruxelles si appresta, dopo aver ricevuto la comunicazione del nostro governo con l'annuncio di aver raggiunto nel semestre appena concluso tutti gli oltre 40 punti del Pnrr, a stanziare un'altra tranche di fondi per circa 24 miliardi di euro, ma i nostri partner temono che l'instabilità politica possa incidere sugli obbiettivi del semestre in corso che sono molto difficili da raggiungere trattandosi dell'apertura fisica dei cantieri e quindi di opere concrete.
Negli uffici dell'esecutivo europeo cresce il timore che la confusione politica, oltre alle difficoltà legate ai progetti del Pnrr che ricadono sotto la responsabilità di Comuni e Regioni, possa rallentare o bloccare gli obbiettivi, incluse le grandi riforme inserite nel Piano.
Tutte le previsioni, incluse quelle non ancora rese pubbliche, confermano che un eventuale blocco totale del flusso di gas dalla Russia avrebbe effetti devastanti sulle economie europee ed in particolare su quelle dell'area Mediterranea, con l'Italia che potrebbe diventare un fattore di debolezza per l'Europa.
Il commissario all'Economia Paolo Gentiloni ha ricordato: "Andiamo verso periodi in cui potremmo avere acque ancora più agitate di quelle che abbiamo adesso. Tutto suggerisce di non agitare troppo la barca. Mi auguro che in Italia, come in altri paesi, prevalga questo sentimento. In questo momento la stabilità è un valore da preservare".
Il Rapporto annuale 2022 dell'Istat conferma che dal 2005 la povertà assoluta è più che raddoppiata, con oltre 5,6 milioni di persone in questa condizione, di cui 1,3 bambini, pari al 14,2 % del totale contro il 3,9 che si registrava nel 2005 in un contesto caratterizzato da una ripresa messa a rischio dalla guerra scatenata da Putin in Ucraina, dalla crescente inflazione, dagli effetti dei cambiamenti climatici e dal rischio di un nuovo acuirsi della pandemia a causa della variante Omicrom e della mancanza di volontà di mettere in campo nuove regole per evitare che la situazione possa di nuovo sfuggirci di mano. La decisione delle Autorità di non intervenire in alcun modo nonostante i rischi segnalati dagli esperti sull'altissima possibilità di contagio in occasione dei grandi eventi, come quelli in calendario in questo periodo, conferma l'incapacità della nostra classe politica di prendere decisioni impopolari e la scelta di non decidere raccomandando "prudenza", senza che nessuno possa capire quale dovrebbe essere un comportamento "sicuro" con decine di migliaia di persone accalcate una sull'altra per assistere a concerti ed eventi.
Il mondo del lavoro italiano sta pagando un prezzo altissimo per la bassa qualità dell'offerta caratterizzata da una crescente precarietà, con quattro milioni di dipendenti del settore privato che guadagnano meno di 12mila euro lordi all'anno e 1,3 milioni che hanno una retribuzione oraria inferiore agli 8,41 euro.
Se da una parte si tratta di dati inaccettabili, dall'altra è necessario capire come potrà essere il nostro mondo, con la previsione che nel 2045 ci sarà il sorpasso delle unioni senza prole ed i single che sorpassano già oggi le coppie con figli.
I single sono diventati il 33,2% del totale contro il 31,2 delle famiglie, come certificato dal Rapporto annuale 2022 dell'Istat che conferma che anche nella Ue si è arrivati ad una quota di single del 35,9% con picchi del 41% in Germania e Francia e del 50% in Svezia. E' necessario capire che questo decorso della demografia non è sostenibile per le generazioni future e mettere in campo strumenti innovativi e potenti per invertire la tendenza ed evitare che tra vent'anni l'Europa diventi l'area del mondo più vecchia e senza prospettive.
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento