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Italiani, sempre più poveri

L’inflazione sta erodendo i risparmi accumulati nel periodo della pandemia

Il primo febbraio la Commissione europea ha presentato le sue proposte per sostenere l'industria dei ventisette paesi membri e reagire alla concorrenza sleale degli Stati Uniti che hanno deciso di varare una politica protezionistica che metterà in grave difficoltà le imprese del vecchio continente.
Il percorso per arrivare ad interventi in tempi brevi si presenta, ancora una volta, difficile per le divisioni tra i partner che ripropongono il solito schema "Nord-Sud" e "Falchi contro colombe", con il cancelliere tedesco Scholz che spinge per un allentamento delle regole sugli aiuti di Stato, mentre è assolutamente contrario al debito comune, che come confermato anche dalla premier Giorgia Meloni finirebbero "Per avvantaggiare alcuni e distorcere il mercato".
La prospettiva in discussione di un "secondo recovery fund" è fortemente osteggiata dai paesi nordici, guidati da Germania e Olanda, che temono l'esplosione del debito pubblico. I paesi del Nord che si considerano più forti e virtuosi insistono per rendere più elastica la normativa che vieta i sussidi pubblici alle imprese, ma in questo modo aumenterebbe il divario tra i paesi che possono spendere di più e quelli più fragili, come già accaduto in passato con la Germania che ha utilizzato l'invasività di questo strumento per aumentare il vantaggio competitivo delle sue aziende in una situazione di concorrenza sleale ad esclusivo vantaggio dei paesi con a disposizione maggiori risorse economiche.
L'adozione di questa strategia farebbe esplodere e perdere di significato il mercato comune e vanificherebbe tutti gli sforzi fatti per arrivare ad una libera concorrenza.
Il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, in occasione del suo intervento all'Ambrosetti Club, ha riconfermato che la leva del rialzo dei tassi di interesse deve essere utilizzata dalla Bce con estrema attenzione per non provocare effetti negativi sull'economia, che potrebbero mettere in moto spirali incontrollabili, e che servono valutazioni attente e consapevoli dell'intensità e dei tempi della loro trasmissione a tutte le economie dell'area Euro.
Fabio Panetta, membro del board della Bce, in una recente intervista al quotidiano Handelsblatt ha sottolineato come sia indispensabile che la Bce condivida meglio la sua "regola di reazione" perchè i mercati possano capire meglio come si muoverà ed evitare la confusione attuale.
Un report della Banca d'Italia e dell'Istat conferma che gli italiani sembrano più ricchi ma nella sostanza sono ogni giorno più poveri, perché la ricchezza reale, a differenza di quella nominale, continua a scendere.

Alla fine del 2021 la ricchezza netta delle famiglie italiane era pari a 10.422 miliardi di euro, pari a 176mila euro a testa, con una crescita in termini nominali del 3% rispetto al 2020, pari a 300 miliardi di euro, ma in termini reali la ricchezza si è ridotta dell'1,1%, in netta controtendenza rispetto al 2020 che aveva invece registrato una crescita dell'1,7%.
Le passività finanziarie sono aumentate del 3,7% ed hanno superato la soglia dei mille miliardi di euro e le famiglie italiane hanno sofferto anche per la dinamica sfavorevole delle attività finanziarie rispetto a quelle statunitensi e canadesi.
L'indecisione dell'Europa e le contrapposizioni tra partner rendono sempre più difficile adottare una politica comune in un momento reso sempre più grave dalla guerra in Ucraina scatenata da Vladimir Putin, con Dmitrij Medvedev, ex presidente e premier ed oggi numero due del Consiglio di sicurezza russo, che ha dichiarato che "in caso di conflitto prolungato alla Russia non resterà altra scelta che formare una nuova alleanza militare che includerà le nazioni che sono stufe degli americani e del loro branco di cani castrati”.

Fonte: Il Cittadino
Italiani, sempre più poveri
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