Inflazione, famiglie italiane in affanno
Manca una strategia europea comune a tutti i Paesi
Kristalina Georgieva, direttrice del Fondo monetario internazionale, in occasione di un intervento all'università di Georgetown ha riconfermato il suo timore per una fase recessiva molto accentuata, ricordando che l'economia mondiale è oggi come una nave in acque agitate. In attesa dell'imminente pubblicazione del nuovo World economic outlook, Kristalina Georgieva, in vista del taglio alla crescita nel 2023, ricorda alle banche centrali che l'inflazione - che equivale ad una tassa pagata dai più poveri - è rimasta ostinatamente alta ed ampia, il che significa che le banche centrali devono mantenere la rotta e fare di più.
L'agenzia di rating Moody's, pur non toccando per ora le prospettive (outlook) e il punteggio (rating) del nostro paese, lancia l'allarme per il nostro debito pubblico, che potrebbe essere declassato a "spazzatura.
La Bce continua intanto ad alleggerirsi dei nostri titoli di stato, con i Btp tornati a salire al 4,5 %, con acquisti netti negativi nel bimestre agosto-settembre per 1,243 miliardi di euro mentre per la Francia il dato indica acquisti netti positivi per 5,9 miliardi.
L'Istat conferma che nel mese di agosto, rispetto allo stesso mese di un anno fa, le famiglie italiane hanno dovuto affrontare una spesa per i beni alimentare cresciuta del 4,3%, comprando però il 2,1% di beni in meno e tagliando quelli non strettamente necessari.
Confcommercio conferma che nel mese di settembre le scelte difensive dei consumatori hanno determinato un aumento del 10% del fatturato dei discount. L'Istituto di ricerca Istat certifica anche che nel secondo trimestre di quest'anno le famiglie italiane hanno dovuto far ricorso ai loro risparmi per mantenere lo stesso livello di consumi e che la propensione al risparmio è scesa al 9,3 % con un calo rispetto al trimestre precedente del 2,3%.
In occasione dell'ultima riunione dell'Ecofin, che si è tenuta in Lussemburgo, Germania, Olanda ed Austria hanno bocciato la proposta sostenuta da Italia e Francia per la creazione di un fondo comune per combattere il caro prezzi delle materie energetiche confermando la spaccatura tra i partner con la tensione che è cresciuta al massimo livello.
Le parole della ministra francese per gli Affari europei Laurence Boome, che parlando del nostro paese ha dichiarato: "Vigileremo su diritti e libertà, saremo molto attenti sul tema dei valori dello stato di diritto. L'Ue lo ha fatto con Polonia e Ungheria", dopo le gravissime affermazioni della presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, confermano come la divisione tra paesi forti e paesi più fragili sia sempre più marcata e l'idea di un'Europa come casa comune continui ad allontanarsi nel tempo.
La pandemia da Covid19, il delirio di Vladimir Putin su un eventuale utilizzo delle armi nucleari, l'inflazione, la crisi energetica e l'economia globale in frenata dovrebbero convincere Bruxelles che queste sfide globali si possono superare solo uniti ed in modo solidale dimenticando la volontà di prevalere di alcuni stati che si ritengono più forti ed importanti su altri che vengono considerati economicamente e socialmente più fragili per evitare che possano ripetersi tragici eventi come quelli che hanno funestato il diciannovesimo secolo e che ritenevamo che potessero essere solo il ricordo di un triste e folle passato ma che oggi purtroppo sono tornati all'improvviso di attualità.
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