I dati sensibili sono l'oro del nostro tempo
«Necessario che le nuove tecnologie siano utilizzate per il bene comune»
In occasione del Pellegrinaggio del mondo del lavoro al Santuario di Nostra Signora della Guardia il Cardinale Angelo Bagnasco nella sua omelia ha ricordato come "sia necessario muoverci, fare qualcosa piuttosto che stare fermi in attesa di fare meglio prolungando tempi, decisioni e perdendo opportunità" e come i risultati si possano raggiungere solo alimentando "la voglia di camminare insieme" senza dimenticare mai "che senza l'aiuto di Dio noi non possiamo far nulla di buono" in particolare in un contesto mondiale in cui "la globalizzazione ha creato ricchezza ma l'ha concentrata nelle mani di pochi sempre più pochi, allargando le disuguaglianze nella compagine sociale". La necessità di affrontare la problematica dello strapotere economico, politico e sociale concentrato nelle mani di pochissimi soggetti che, utilizzando le nuove tecnologie già disponibili ed in fase di ulteriore rapido sviluppo, sono in grado di manipolare ed indirizzare le decisioni di milioni di persone privandole della loro capacità di fare liberamente le loro scelte, diventa un tema dominante e richiede pronte iniziative da parte delle istituzioni mondiali.
Nel 1215 l'Inghilterra decise di adottare la Magna Carta per impedire che i monarchi potessero abusare a loro piacimento della loro forza. I monarchi di oggi sono le grandi aziende tecnologiche ed i grandi gruppi che controllano il 90 % del mercato dei semi e dell'agricoltura mondiale con questi ultimi che negli ultimi quarant'anni, dal 1981 ad oggi, hanno ridisegnato la mappa del settore con quattro grandi gruppi (Bayer-Monsanto,Dow-Dupont,ChemChina-Syngesta e Basf) che hanno cancellato le pre-esistenti 7 mila aziende del settore.
Da una parte quindi grandi gruppi economici e di potere raccolgono i nostri dati per poi manipolarli ed utilizzarli per fini di lucro ed influenzare le nostre scelte di vita, sociali e politiche, arrivando all'intimità della vita quotidiana di ognuno di noi ed ai conflitti geopolitici e dall'altra parte la grande industria del settore dell'agricoltura con il culto della specializzazione e la necessità di aumentare la produttività della terra coltivata pro-capite ,che è sempre meno , ha già bruciato il 75 % della biodiversità mondiale con un altro terzo destinato a sparire entro il 2050.
Il New York Times ha recentemente accusato Facebook di aver stipulato accordi con almeno sessanta produttori di smartphone, tablet ed altri dispositivi mobili permettendo loro di poter avere accesso ai dati di migliaia di utenti e , conseguentemente, a tutte le loro informazioni personali senza aver mai chiesto un chiaro ed esplicito consenso e Adrian Bebb di Friends of the earth Europe ha evidenziato come "Bayen-Monsanto sarà la Facebook dell'agricoltura" con il risultato di ridurre la competizione tra agricoltori ed aumentare la produzione OGM e l'uso di pesticidi tossici senza considerare poi il fatto che una recente ricerca della Texas A&M ha stimato che la recente fusione tra Bayer e Monsanto porterà molto probabilmente un aumento del costo del 2 % del prezzo dei semi di soia e di granoturco e del 20 % di quelli del cotone.
Come accadde nel lontano 1215 i benefici derivanti da questa situazione sono tanti ma anche gli abusi hanno raggiunto livelli non più sostenibili ed ora, come allora, abbiamo necessità di uno statuto che regoli questi nuovi poteri costituiti. L'intelligenza artificiale e la rete sono forze gemelle che stanno spingendo i grandi cambiamenti in atto ma gli sviluppi che si profilano legati agli ulteriori sconvolgimenti legati ai progressi dell'intelligenza artificiale con avanzamenti della capacità di apprendimento delle macchine, che si verificheranno in tempi molto stretti, ci impongono di intervenire subito per evitare che possano ripetersi gli stessi errori che sono stati commessi nel passato e che hanno permesso ai colossi del web ed alla grande industria dell'agricoltura di diventare gli incontrastati feudatari del ventesimo secolo che, proprio come accaduto oltre otto secoli fa, sono diventati così potenti da non accettare più di dover sottostare al potere costituito e rispettarne le regole con grave danno per i cittadini che non trovano più nelle istituzioni la doverosa e necessaria protezione e difesa dell'interesse comune.
La Commissione speciale sull'intelligenza artificiale della Camera dei Lord del Regno Unito ha recentemente pubblicato un rapporto in cui illustra molto bene come sia necessario procedere con rapide riforme per fare in modo che l'intelligenza artificiale sia sviluppata per il bene comune e debba operare sulla base di principi di intellegibilità ed equità, rispettando il diritto alla riservatezza mantendo sempre e comunque fermo il principio inderogabile che non potrà mai avere il potere autonomo di danneggiare,distruggere o ingannare gli esseri umani. Non si tratta di fantascienza ma di una realtà molto prossima sulla quale è necessario agire immediatamente perchè questa volta i danni potrebbero essere ancora più grandi ed ingestibili che per quanto accaduto in passato.
Le soluzioni possono essere molteplici incominciando da quella proposta dalla Commissione incaricata dello studio nel Regno Unito di istituire dei "fondi fiduciari" per una condivisione etica dei dati che prevedano una rappresentanza ed una consultazione diretta dei cittadini anche per regolare finalmente il grave problema in campo sanitario legato alla riservatezza dei pazienti ed alla necessità dell'uso dei dati per scopi di ricerca e scambio di informazioni tra medici specialisti.
E' necessario organizzare urgentemente un vertice mondiale dei leader politici per elaborare un quadro comune per lo sviluppo etico dell'intelligenza artificiale e mettere le basi per l'approvazione di uno statuto che protegga le libertà ed i diritti dei cittadini ,una Magna Carta per l'era digitale, anche in considerazione del fatto che già oggi la Cina possiede il più potente schieramento di supercomputer per assumere un ruolo guida nell'ulteriore sviluppo dell'intelligenza artificiale e che, in mancanza di nuove regole e di obblighi di trasparenza e conoscenza dei nuovi progressi, potremmo domani non riuscire a tenere sotto controllo i problemi ed i rischi legati a questa nuova rivoluzione tecnologica.
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