Verso un nuovo Ospedale Gaslini
Costruzione del Padiglione Zero e ammodernamento delle strutture esistenti
Il Consiglio di Amministrazione dell'Istituto Gaslini ha scelto il progetto che diventerà base di una gara europea per l’affidamento della concessione per l’ammodernamento della struttura ospedaliera dell’IRCCS Gaslini, consistente nella realizzazione ex novo, di un padiglione ospedaliero, la manutenzione straordinaria/rifunzionalizzazione di altri padiglioni deputati ad attività sanitaria e a servizi complementari nel sedime dell’ospedale e la gestione dei servizi di hard facility management, compresa la fornitura dei vettori energetici.
Il processo di rinnovamento del Gaslini, iniziato con la redazione del Piano Strategico 2021-2025, prevede essenzialmente un ammodernamento della struttura coinvolgendo anche le capacità progettuali e finanziamenti di soggetti privati; determinante anche il contributo di 10 milioni di euro finalizzato alla progettazione del nuovo edificio, deliberato il 10 luglio 2021 dal Cda della Fondazione Gerolamo Gaslini, presieduta dall’Arcivescovo di Genova, Mons. Marco Tasca.
L'iter che ha condotto fino ad oggi è iniziato lo scorso 1 marzo, con la pubblicazione dell'avviso di consultazione di mercato. Il 18 marzo sono state 32 le richieste di partecipazione e più di 100 i tecnici collegati per la giornata informativa prevista dopo la pubblicazione dell’avviso. Il 1 aprile 2022 è arrivato il parere positivo della Soprintendenza alla possibile ricostruzione degli edifici 7 e 8, alla base di tutto il progetto di riqualificazione. Dal 31 agosto al 14 novembre sono stati perfezionati gli ulteriori atti del processo: dalla presentazione di tre proposte (RTI Percassi, RTI CMB, RTI Pizzarotti), alla costituzione di un Gruppo di lavoro all’interno dell’ospedale, che ha coinvolto oltre 60 professionisti del Gaslini.
I proponenti arrivati alla procedura comparativa finale sono stati due: il RTI (raggruppamento temporaneo di impresa) con Percassi S.p.A, in qualità di mandataria e il RTI con mandataria CMB (Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi).
Al termine della procedura comparativa il Cda ha individuato nella proposta del RTI CMB quella preferibile, tra quelle identificate come di interesse pubblico.
La proposta per il Nuovo Gaslini presentata dal Raggruppamento Temporaneo di Imprese costituito da CMB Società Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi (azienda leader nella costruzione e gestione dei più moderni presidi ospedalieri), Mieci (gruppo Renovit, la più grande società italiana di efficienza energetica nata dall’iniziativa di Snam e CDP Equity) e Arcoservizi (società specializzata nel campo gestione calore), con la progettazione del consorzio Mythos (uno dei principali attori nel settore della progettazione e direzione lavori in ambito sanitario) darà luogo a una profonda riorganizzazione funzionale dell’intero Istituto, per un ospedale efficiente, tecnologicamente avanzato, aperto all’innovazione e alla ricerca e a misura di bambino.
La riorganizzazione si baserà sulla costruzione del nuovo Padiglione Zero, cuore delle funzioni ad alta intensità di cura, un monoblocco che si integrerà con il padiglione centrale (17-18) dove ora ci sono molti reparti e le sale operatorie.
Successivamente agli interventi relativi alle funzioni strettamente sanitarie, sarà possibile procedere con il potenziamento dei servizi complementari, di cui al momento è già stata elaborata la sola proposta progettuale, in termini di: ricerca e formazione (Campus universitario con aula magna/sala conferenze), accoglienza (spazi di foresteria per famiglie in trasferta, ricercatori); asilo e nido aziendale, piccole superfici di vendita per le famiglie e per gli operatori, spazi per le associazioni di volontariato, sportello del cittadino.
Il Piano Economico Finanziario dell’iniziativa prevede, a fronte dei 164,4 milioni di euro di valore complessivo dell’operazione, un finanziamento di parte pubblica di 35,2 milioni di euro (10 milioni di PNRR, 6,5 milioni ex legge 67/88, 10 milioni della Fondazione Gaslini ed il resto da alienazioni del patrimonio immobiliare dell’Istituto) ed un finanziamento privato di 129,2 milioni di euro.
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