Genova e Liguria
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Peste suina, si torna nei boschi, ma con attenzione

Dal 2 aprile i sentieri della Liguria sono tornati agibili

Peste suina, si torna nei boschi, ma con attenzione

Da sabato 2 aprile boschi e sentieri in Liguria sono tornati agibili, seppur con qualche limitazione, dopo mesi di divieto a causa della peste suina.
Una notizia bellissima, anche in prossimità del periodo pasquale, per le decine di migliaia di persone, di tutte le età, che svolgono attività sportiva outdoor: dalla mountain bike, al Trail Running a chi ama semplicemente fare una tranquilla passeggiata in mezzo alla natura, balsamo non solo per il corpo ma anche per la mente.
“E’ un passo importante per i 36 comuni, fra savonese ed area metropolitana genovese, colpiti economicamente dalle chiusure”, ha detto Giovanni Toti, Presidente Regione Liguria.
Non significa un ritorno ad una completa normalità. “Torniamo a beneficiare del nostro entroterra che era stato off - limits per il censimento delle carcasse di cinghiali. Il percorso però è ancora lungo perché non si sconfigge la peste suina, un problema serio soprattutto per gli allevatori, in poche settimane, ma siamo comunque sulla giusta strada”.

Per i comuni dell’entroterra i mancati introiti turistici di questi ultimi mesi rappresentano un vulnus economico significativo.
“Abbiamo predisposto una serie di ristori per tutti coloro che sul territorio - ha assicurato Alessandro Piana Assessore Agricoltura Regione Liguria - hanno subito danni dallo stop dell’escursionismo nei boschi.
E’ stato preparato un piano dettagliato per l’apertura di tutte le attività che erano state interdette in prima battuta dai ministeri competenti e questo è un grosso risultato”.
Sono state danneggiate anche le società sportive di mountain bike, molte delle quali affiliate al CSI, che hanno dovuto limitare l’attività all’interno di aree recintate, come quella di Altum Park a S. Desiderio.
L’emergenza peste suina non è comunque finita.
Il piano ligure prevede una nuova classificazione in base alle norme europee che individuano una zona infetta, suddivisa fra area di circolazione virale attiva ed area ad alto rischio.
Nell’area di circolazione virale attiva, corrispondente alle Valli Stura e Scrivia, si potranno percorrere solo i sentieri della Rete escursionistica ligure, senza uscirne, in gruppi composti al massimo da 20 persone e non prima delle 48 ore trascorse dopo che è piovuto.
Saranno posizionati dei cartelli con le indicazioni principali da seguire: non parcheggiare sui prati e disinfettare e cambiare le scarpe dopo la gita.
Sono state analizzate, dall’inizio dell’emergenza, 167 carcasse di cinghiali, 32 delle quali sono risultate infette.
Al 25 marzo erano state effettuate 1.220 uscite di monitoraggio con 3.268 presenze di operatori volontari.
“Nel piano è prevista anche - ha detto Alessandro Piana - la realizzazione di sbarramenti anti - cinghiale lungo le strade statali dei Giovi e del Turchino ed una limitazione a basso impatto della zona fra l’area di circolazione attiva del virus e l’area infetta”.

Fonte: Il Cittadino
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