Genova e Liguria
stampa

La Liguria alla sfida dello smart working e della digitalizzazione

L'Assessore Benveduti: investiti 13 milioni per aiutare le piccole imprese in questo passaggio

La Liguria alla sfida dello smart working e della digitalizzazione

Abbiamo posto alcune domande ad Andrea Benveduti, assessore regionale allo sviluppo economico, in merito allo Smart working e alla digitalizzazione, fenomeni che hanno visto un’accelerazione in seguito alla diffusione della pandemia.

La pandemia ha in un certo senso imposto la possibilità di lavorare da casa; lo smart working che prima era una modalità quasi del tutto sconosciuta si è affermato con forza; in che modo la nostra regione è riuscita a rispondere alla necessità della digitalizzazione per fare in modo che l’economia andasse comunque avanti?
La pandemia è stato un fattore di accelerazione; non è un fenomeno nato l’anno scorso, lavorando anche in realtà multinazionali utilizzavo questo strumento già da parecchi anni. Improvvisamente con la pandemia si è verificata un’accelerazione che ha costretto tante realtà a confrontarsi, anche solo semplicemente con l’utilizzo di un computer. C’erano piccole attività che quasi non lo usavano e che si sono rese conto che era un ‘salvagente’ necessario. Come assessorato ci siamo posti immediatamente il problema, ma già prima della pandemia (penso al gennaio 2020) avevamo fatto un provvedimento, soprattutto per l’entroterra, per cercare di dotare piccole aziende e realtà economiche, che consideravamo un pochino più marginali rispetto al tema della digitalizzazione, di una minimo ‘kit’ di hardware e software per potersi approcciare a questo mondo. La volontà era quella di accorciare le distanze fisiche; dopodiché con la diffusione della pandemia abbiamo allargato la nostra azione di supporto. Abbiamo investito circa 13 milioni di euro a fondo perduto proprio per aiutare le piccole realtà d’impresa a dotarsi di un set tecnologico adeguato. Lo rifaremo per aiutare a questo punto ad utilizzare al meglio la primissima dotazione che è stata fornita. La tecnologia certamente non ha un’anima, bisogna saperla usare al meglio, altrimenti si entra in un’ottica di svilimento dei rapporti umani.

La Liguria si è scoperta luogo privilegiato per poter lavorare da casa, in molti hanno scelto di trasferirsi per periodi parziali o prolungati per vivere il lockdown e lavorare in smart working con uno stile di vita più sostenibile e apprezzabile; può darci alcuni dati che illustrano questo fenomeno per la Liguria? Ci sono delle zone maggiormente interessate?
Non mi è stato fornito un dato certo di questo fenomeno, è un dato reale ma credo ancora abbastanza marginale; è un tema complesso nella nostra regione, soprattutto legato alle difficoltà di viabilità. Certamente è un’opportunità importante: in molte attività e in aziende multinazionali c’è la possibilità di lavorare al cento per cento in remoto; si assiste però anche a un desiderio di ritorno in presenza. La mia idea è che si vada verso un lavoro in presenza più diluito e flessibile. Teniamo presente l’esigenza anche di tante mamme che in questo modo possono essere agevolate nella gestione famiglia-lavoro. Sul fatto che tanti vengono a vivere in massa in Liguria per lavorare da casa, sarei cauto, ci sono dei casi ma sicuramente in primo piano c’è il problema della viabilità: una volta risolto questo, credo possa diventare un mezzo di sviluppo e di miglioramento della vita di tante persone.

La digitalizzazione può portare anche a un divario che può sfavorire imprese o attività; in che modo la Regione sta cercando di sostenere le imprese in difficoltà in un processo di riapertura e rinascita?
Il salto tecnologico fa il bene di alcuni, ma può essere pericoloso per altri; come dicevo prima, il nostro impegno è stato quello investire una cifra cospicua a fondo perduto; 13 milioni di euro per la regione non sono pochi: vuol dire che nella pratica ne sono stati investiti più del doppio.

Come possiamo aiutare le imprese che rimangono indietro?
Dando la possibilità di avere i computer e imparare a sfruttarlo. Stiamo ragionando anche molto sul discorso delle vendite on line, si è aperto un mondo davvero ampio sul mercato virtuale, stiamo ragionando sui costi delle aperture e della gestione di queste piattaforme di vendita web.
Potrebbe essere che una parte dei prossimi interventi riguardi questo settore economico e imprenditoriale.

Il bando per le imprese sociali voluto dal suo assessorato ha raggiunto traguardi importanti in una sola giornata; quali obiettivi vuole raggiungere con questo progetto?
Siamo contenti, abbiamo toccato un bisogno reale evidentemente, è una cosa non da poco intercettare le esigenze. Ci siamo anche un po’ spaventati, perché evidentemente c’è un grande bisogno di finanza che però abbiamo visto involversi in questi anni; io la chiamo finanza ‘paziente’, che deve tornare a essere un motore di sviluppo e di accompagnamento delle attività economiche e umane.
Non deve essere massimizzazione del denaro per il denaro, perché un conto è la speculazione finanziaria, un conto l’utilizzo del denaro per una stabile crescita economica e per uno sviluppo economico distributivo delle ricchezze sul territorio.
Non è un fattore positivo in questo senso la tendenza europea a parametrare l’attività imprenditoriale a un puro calcolo di rischio: certamente non è un metodo idoneo al tessuto economico italiano.
Ricordo, ad esempio, che in Liguria il 97% delle attività economiche hanno meno di nove dipendenti. Se si chiede a realtà di questo tipo di avere le caratteristiche di una multinazionale per avere accesso al credito, diventa molto difficile.
Il bando quindi è stato molto ben accolto, abbiamo voluto dedicarlo alle imprese sociali perché è una branca di economia e ‘paracadute economico’ importante, legato al territorio, non delocalizzabile e non comprimibile nel senso dei diritti e delle condizioni di lavoro; chiaramente è come una piantina in mezzo alla tempesta, ha bisogno di molta attenzione.

Fonte: Il Cittadino
La Liguria alla sfida dello smart working e della digitalizzazione
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento