Comune e Terzo Settore: sinergia contro le nuove povertà
Un protocollo d'intesa per realizzare interventi più capillari sul territorio
A seguito dell’emergenza sanitaria, anche a Genova sono nate nuove povertà ed emarginazioni, con nuovi bisogni a cui provvedere.
Il Comune di Genova e il mondo del privato sociale hanno deciso di creare una sinergia per contrastare, insieme, vecchie e nuove povertà.
L’assessorato ai Servizi Sociali ha firmato dunque con il Forum del Terzo Settore un protocollo d’intesa per rinsaldare le opportunità di collaborazione in questo momento di straordinaria emergenza sanitaria e sociale e per progettare iniziative sul contrasto alle nuove povertà ed emarginazioni.
L’accordo intende inoltre regolare la collaborazione tra Comune e Terzo Settore, laddove il Comune si impegna nel ruolo di propulsore, facilitatore e coordinatore e il Terzo Settore nel ruolo di partner, che identifica i bisogni e realizza gli interventi attraverso le proprie “antenne” territoriali, affiché le azioni di sostegno messe in atto rispondano efficacemente e in modo mirato.
La collaborazione vede il Comune e il Terzo settore sinergici nel rilevare i bisogni emergenti dal territorio e nel darvi pronta risposta, nei rispetto dei rispettivi ruoli e competenze, mettendo a fattor comune risorse e potenzialità.
L’emergenza alimentare
Al protocollo d’intesa faranno seguito protocolli operativi su specifiche tematiche: il primo è già stato sviluppato e riguarda un’emergenza acuitasi con l’emergenza coronavirus, ossia l’emergenza alimentare, come dimostrano l’aumento degli accessi ai centri di ascolto e il numero delle richieste ricevute dal Comune per i buoni spesa.
Il protocollo operativo prevede che le associazioni del Terzo Settore segnalino al Comune le persone in stato di bisogno alimentare che si rivolgono a loro, il Comune le inserisce in un circuito di sostegno, che prevede ad esempio l’erogazione di pacchi viveri e pasti veicolati, sempre in collaborazione con il Terzo settore. Le segnalazioni fatte dalle associazioni vengono integrate con quelle provenienti dagli operatori sociali del Comune, per avere una panoramica completa. In poche settimane sono già diverse centinaia le persone registrate e inserite nel circuito di sostegno.
“Il sistema sarà più equo, perché si potrà evitare che una stessa persona riceva contemporaneamente più aiuti e altri restino esclusi, ma sarà anche più incisivo nell’individuare i bisogni e le povertà meno evidenti, come quella relazionale, educativa, sociale e famigliare”, ha illustrato l’assessore ai Servizi Sociali Francesca Fassio. “Grazie alla collaborazione tra privato sociale e operatori professionali, si potranno effettuare interventi mirati, coordinati e si spera di conseguenza più efficaci”.
Il Cittadino
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