CSI Genova e Focl: sinergia per lo sport
Fra i due enti sono diversi i progetti in comune, in particolare per la terza età
L e società affiliate alla FOCL, la Federazione Operaia Cattolica Ligure, sono 58: nel 2020 avevano 7.200 soci. A causa della chiusura dei circoli per la pandemia le iscrizioni nel 2021 sono diminuite drasticamente, almeno del 50%. L’età media degli iscritti è 60-70 anni: negli ultimi tempi c’è stato un sensibile incremento delle donne che frequentano queste strutture, ad esempio giocando a carte, in particolare al gettonatissimo burraco.
Una cinquantina di società sono affiliate al Centro Sportivo Italiano e nei giorni scorsi c’è stato un proficuo incontro nella sede di Vico Falamonica 1 fra il presidente del CSI di Genova Enrico Carmagnani, il presidente delle FOCL Gianni Brizzi e il consigliere Alberto Rigo. La Federazione Operaia Cattolica Ligure ha recentemente modificato il proprio statuto: le società dovranno approvarlo per poter aderire al Registro Unico del Terzo Settore.
Un’iscrizione che consente di partecipare a molti bandi pubblici e beneficiare di tutte le agevolazioni, soprattutto di carattere fiscale, previste per il Terzo Settore. Durante l’incontro, dopo aver ricordato Adriano Bianchi, recentemente scomparso, la persona che negli ultimi anni ha tenuto i rapporti fra CSI e FOCL, si è parlato di una rinnovata collaborazione futura con sinergie e progetti in comune.
Prossimamente sarà organizzato un altro incontro con Luca Verardo, eletto da qualche settimana presidente regionale del CSI. Un progetto, ad esempio, potrebbe riguardare l’attività motoria per gli anziani. Il Centro sportivo italiano da sempre ha declinato la propria proposta quasi esclusivamente verso il mondo giovanile ma ora occorre diversificarla, aumentando la platea dei potenziali beneficiari.
Con l‘avanzare dell’età infatti si va incontro ad una serie di problemi fisici e psichici che toccano tutti gli organi del nostro corpo.
Un logoramento inevitabile e naturale che può essere rallentato e gestito con più serenità prendendosi maggiormente cura di se stessi.
L’esercizio fisico, piuttosto che lo sport inteso in modo tradizionale, eseguito almeno tre volte alla settimana, con costanza e razionalità, con la guida di persone competenti, fa davvero bene al sistema scheletrico, cardiocircolatorio, nervoso, endocrino ed immunitario. La raccomandazione arriva direttamente dall’OMS, l’Organizzazione Mondiale della sanità, che sottolinea anche l‘importanza di svolgere attività specifiche che prevengano le cadute e di avere uno stile di vita adeguato alle proprie condizioni di salute. L’Italia, dopo il Giappone, è il paese con la popolazione più anziana del mondo: il 22% degli abitanti ha oltre 65 anni.
Nel 2059 l’età media salirà dai 43.5 anni del 2011 a 50 anni: programmare attività sportive “dolci” per la cosiddetta terza e quarta età è una sfida affascinante, anche come mezzo di socializzazione e strumento di medicina preventiva, con i conseguenti vantaggi in termini di risparmi di spesa sanitaria.
Circa 3.2 milioni di persone muoiono ogni anno a causa dell’inattività fisica.
Muoversi in modo corretto, continuativo e minimamente codificato, è un modo per evitare che insorgano varie patologie come osteoporosi, ictus ischemico, diabete tipo due, cancro del colon e del seno, depressione, ansia, problemi cardio-vascolari
Lo sport, l’attività fisico-motoria, accresce la possibilità di vivere una vita autosufficiente ed è un fattore determinante per il bilancio energetico ed il controllo del peso.
Con le numerose società aderenti alle FOCL, storici presidi sul territorio e capillarmente diffuse, il CSI di Genova quindi conferma la volontà di collaborare, anche intraprendendo nuove e stimolanti strade.
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