Genova e Liguria
stampa

Aree interne, non siano territori problematici ma luoghi in cui poter tornare a vivere bene

A Terrusso il convegno promosso da Acli Genova con Comune di Bargagli e Forum Terzo Settore  

Aree interne, non siano territori problematici ma luoghi in cui poter tornare a vivere bene

Grande interesse e partecipazione all’incontro “Non solo frana… una proposta per la Val Lentro”, promosso sabato 28 settembre da Acli Genova, con la collaborazione del Comune di Bargagli e del Forum Terzo Settore.

L’incontro si è svolto presso il Circolo Acli “E. Brambilla” di Terrusso. La giornata di approfondimento, dibattito e confronto ha evidenziato e valorizzato il ruolo – spesso insostituibile – delle Acli come punto di incontro e riferimento del territorio, volto a promuovere e rafforzare comunità coese, inclusive e solidali. Al centro dell’attenzione la Val Lentro e il territorio di Bargagli, colpiti nei mesi scorsi da una frana che ha accentuato gli storici problemi di isolamento e difficoltà nei collegamenti.
Come evitare lo spopolamento, che ha colpito duramente Terrusso e tante aree dell’entroterra genovese e ligure? Come sostenere chi vive quotidianamente l’assenza o lontananza di servizi essenziali, dai presidi sanitari, alla farmacia, ai negozi, all’assistenza per gli anziani? Come aiutare i giovani, che vorrebbero continuare a vivere nei loro paesi, farsi una famiglia e avere figli che possano godere l’aria pura, il silenzio, la bellezza dei boschi, e invece devono quotidianamente affrontare strade interrotte, trasporti pubblici assenti, scuole difficilmente raggiungibili, mancanza di collegamento internet? Come consentire a questi ragazzi di non dovere scegliere, come tanti altri che li hanno preceduto, il trasferimento in città? Come sviluppare e valorizzare le opportunità economiche e di lavoro che le aree interne, con le loro attività produttive, l’agricoltura, il prodotto tipico di qualità, il turismo, potrebbero offrire?
Nodi decisivi per un territorio in difficoltà, che potrebbe invece essere un’ottima alternativa ad un’area costiera spesso congestionata e sottoposta a crescente pressione. Domande a cui le Acli hanno provato a dare risposta invitando al confronto alcuni degli esponenti più significativi delle istituzioni e del mondo politico genovese e ligure.

La testimonianza dei giovani
L’incontro è stato introdotto dalla testimonianza delle giovani Kelly Segalerba e Roberta Cavanna, che hanno riassunto e raccontato, con efficacia e passione, cosa significa vivere a Terrusso per due ragazze che devono costruire il proprio percorso personale, di studi e professionale: i collegamenti precari, le strade interrotte, la difficoltà di raggiungere prima la scuola e poi l’università, la tentazione di stabilirsi in città e la voglia di resistere, di non abbandonare il paese, di creare lì la propria famiglia.
E poi il resto: la mancanza del medico di base, i tempi lunghi per l’arrivo delle ambulanze, l’assenza dell’ufficio postale, della banca e del bancomat, la difficoltà persino di telefonare.

La testimonianza dei residenti
Un quadro complesso, confermato anche dalle testimonianze di altri abitanti e dal Sindaco di Bargagli, Francesco Massoli, che ha sottolineato l’impegno del Comune per le risorse e confermato la centralità del tema viabilità.
Dal mondo politico e delle istituzioni è giunto – pur nella diversità dei punti di vista - un segnale unanime di impegno e fiducia nella possibilità di affrontare e risolvere buona parte dei problemi.

Il Terzo settore
Alberto Mortara, rappresentante del Forum del Terzo Settore, ha sottolineato i problemi che affrontano le realtà del volontariato anche per la complessità e farraginosità della normativa.

La Diocesi e le Acli
Particolarmente significativo l’intervento di don Gianfranco Calabrese, vicario episcopale per l’annuncio del Vangelo, che – prendendo spunto da recenti drammatici fatti di cronaca – ha sottolineato l’importanza di affrontare non solo le frane fisiche dei territori, ma anche quelle spirituali della gente: la “frana umana”, come l’ha definita, a cui si pone riparo dando un’anima alla vita quotidiana e garantendo all’esistenza quel respiro e senso che internet non può dare.
La giornata si è chiusa con l’intervento di Antonio Russo, vice presidente nazionale delle Acli. “Situazioni come quelle che abbiamo discusso oggi – ha detto Russo – si verificano in tutte le aree interne e riguardano in Italia oltre 4.000 Comuni con 16 milioni e cinquecentomila abitanti. E’ necessaria una strategia di ampio respiro. A livello regionale si può fare molto, ma per affrontare grandi problemi come lo spopolamento, l’emigrazione dei giovani per mancanza di lavoro, la mancanza di assistenza e di servizi per gli anziani, servono anche investimenti nazionali e programmi di lunga durata, politiche nazionali di ampio respiro e continuità. Solo così si potrà sviluppare una nuova economia, far ritornare i giovani, ricostruire comunità e legami sociali”.
In tutto questo, ha concluso, le Acli, con la specificità del loro ruolo, il radicamento nel territorio e la forza dei propri servizi, possono svolgere una funzione importante di coesione e raccordo a livello locale e sollecitazione delle risposte a livello politico e istituzionale.

Foto Sir

Fonte: Il Cittadino
Aree interne, non siano territori problematici ma luoghi in cui poter tornare a vivere bene
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento