I Vangeli nell'arte - San Mattia Apostolo
Rappresentato nelle opere pittoriche di Rubens e Guercino
Nato a Betlemme da un’illustre famiglia della tribù di Giuda, Mattia fu tra quei discepoli che accompagnarono costantemente Gesù, “incominciando dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui è stato di tra noi assunto in cielo”, come si legge negli Atti degli Apostoli (1,22). “Dono di Dio” in ebraico, Mattia, l’unico degli apostoli a non essere stato chiamato da Gesù, fu scelto dagli undici apostoli superstiti in sostituzione di Giuda Iscariota, il traditore, affinché fosse completato il numero simbolico di dodici, che rimanda ai dodici figli di Giacobbe e quindi alle dodici tribù di Israele.
La scelta avvenne tramite sorteggio, attraverso il quale la preferenza divina cadde su di lui anziché sull’altro candidato, Giuseppe detto Barsabba.
Tutte le ulteriori informazioni concernenti la vita e la morte di Mattia, dopo Pentecoste, sono vaghe e contraddittorie. Secondo alcuni predicò in Giudea e poi in Etiopia, dove fu crocifisso.
Un’altra tradizione sostiene invece che Mattia venne lapidato a Gerusalemme dai giudei, in quanto nemico della legge mosaica. Essendo miracolosamente sopravvissuto alla lapidazione, fu finito da un soldato romano che gli tagliò la testa con una scure, divenuta il simbolo principale del suo martirio. Secondo altre versioni, invece, fu trafitto da un’alabarda o da una spada.
Il suo attributo principale è la scure con cui subì il martirio, sostituita talvolta da un’alabarda o da una spada. San Mattia appare con l’alabarda quale simbolo del suo martirio.
Il fatto che rechi in mano una penna, tradizionale attributo degli evangelisti, rimanda al fatto che Mattia è ritenuto autore di numerosi testi apocrifi, tra cui il Vangelo secondo Mattia, Le Tradizioni di Mattia, i Discorsi segreti di Gesù a Mattia.
Secondo una leggenda, sant’Elena imperatrice avrebbe portato a Roma, come reliquia, il corpo di san Mattia, successivamente conservato nella Basilica di santa Maria Maggiore. Ne parla anche Jacopo da Varazze nella Legenda aurea, ove afferma, pur senza citare la santa imperatrice, che il corpo di Mattia “fu sepolto a Roma nella chiesa di Santa Maria Maggiore, sotto una lapide di porfido, e là il suo capo era mostrato al popolo”.
Altre reliquie sarebbero riposte nella Basilica di santa Giustina a Padova e nella Cattedrale di Treviri, dove san Mattia è venerato come Patrono.
Alcuni artisti hanno rappresentato l’apostolo, come Pieter Paul Rubens e il Guercino.
Guercino, San Mattia (1630)
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