"Dare corpo alla Laudato Si": una ricerca dell'Università Salesiana e dell'Unione Stampa Cattolica

Sono usciti nei giorni scorsi gli esiti della ricerca promossa da Università Salesiana e UCSI (Unione Cattolica della Stampa Italiana) sull'impatto dell'Enciclica Laudato Si' sulla società in cui viviamo, confluita nel volume "Dare corpo alla Laudato si' - L'impatto del'ecologia integrale nelle visioni e nelle prassi", edito da LAS, curato da Paola Springhetti e Vittorio Sammarco.

Due gli aspetti indagati.

In primo luogo, in che modo vengono comunicate le buone prassi che si ispirano all’ecologia integrale e che sono messe in campo da enti non profit, ma anche da piccole aziende.

In secondo luogo, si è guardato ai giovani: conoscono l’invito di papa Francesco? Sono disposti ad accoglierlo? 

L'indagine è partita da una serie di interviste realizzate ad enti scelti dalla “Mappa delle Buone Pratiche” che si trova nel sito della Settimana Sociale dei Cattolici. Si tratta di 27 esperienze, nella maggior parte dei casi enti non profit (21), negli altri casi piccole imprese. Sono stati intervistati i responsabili della comunicazione degli enti e delle aziende, o, in loro mancanza, i presidenti o i titolari delle aziende. 

Per quanto riguarda i giovani, invece, la ricerca presenta 29 interviste, realizzate con l’obiettivo di capire se e fino a che punto i giovani pongono attenzione – meditata e condivisa – ai temi dell’Ecologia Integrale.
Gli intervistati sono giovani responsabili di gruppi giovanili o in qualche modo leader, attivi nel coordinare, sostenere, indicare, guidare e fare da punto di ferimento a giovani coetanei o di qualche anno più piccoli.

Le due sezioni della ricerca offrono dunque due spunti diversi di riflessione: da una parte la comunicazione delle "buone pratiche" messe in campo da parte degli enti, dall'altra la Laudato si' rispetto al mondo giovanile.

Scorrendo gli esiti dell'indagine, appare chiaro che gli enti campionati non investono molto in comunicazione, e si rivolgono soprattutto ai social per veicolare le informazioni, senza coinvolgere giornalisti. Il sistema informativo d'altra parte si rivela molto condizionato dai criteri di notiziabilità, e quindi tende a mettere in secondo piano le notizie costruttive e gli esempi virtuosi, anche a motivo della difficoltà della stampa e dell'informazione. Per questo, le notizie talvolta trasmesse da questi enti "buone pratiche" spesso non trovano spazio sui media.

I giovani, come emerge dal volume, nella maggioranza non conoscono la Laudato Si', e non la riconducono a quel concetto di ecologia e di rispetto ambientale cui sono sensibili. Sono però ben accolte quelle iniziative, per lo più di associazioni laiche, che si attivano per promuoverne la conoscenza, soprattutto fra i più giovani.

"Le indagini qualitative che sono state condotte ci dicono che da una parte l’ecologia integrale non è solo un pensiero, ma anche una prassi, anche se non facile da comunicare nell’attuale sistema dell’informazione", ha spiegato la giornalista Paola Springhetti, curatrice della ricerca. "Dall’altra ci aiutano a comprendere meglio i modi di pensare e l’impegno dei giovani rappresentanti di una generazione preoccupata del futuro".

Il volume presenta alcune delle realtà che sul territorio italiano si impegnano per l'ecologia integrale nel proprio operato. Sono realtà non profit e profit che perseguono obiettivi di inclusione sociale e creano lavoro per le persone fragili; svolgono attività produttive secondo metodologie sostenibili; realizzano buone prassi di economia circolare; recuperano e valorizzano territori e beni comuni.