XXIX Giornata del Malato
Domenica 14 febbraio - Intervista a don Giorgio Rivarola, Direttore dell'Ufficio Sanità
Domenica 14 febbraio si celebra in diocesi la Giornata del Malato con la Santa Messa, presieduta dall’Arcivescovo, alle ore 15.30 in Cattedrale, naturalmente nel rispetto delle normative anti-covid.*
In vista di questo appuntamento abbiamo posto alcune domande a don Giorgio Rivarola, Direttore dell’ufficio Pastorale per la Sanità, coadiuvato dal dott. Luca Aragone.
Don Giorgio, come le persone malate e con disabilità da voi assistite hanno vissuto i mesi difficili della pandemia, soprattutto nel periodo della chiusura totale?
E’ stato un periodo davvero duro, un tunnel difficile da attraversare per chi è in possesso di tutte le sue facoltà, ma che diventa impossibile da percorrere per chi ha bisogno di cure, fisioterapia, controlli, ma anche di una socialità che, se prima era difficile, ora è diventata impossibile. Tra le macerie dell’emergenza covid ci siamo resi conto che i nostri malati hanno sofferto pene indicibili, sono rimasti isolati negli Istituti dove sono stati assistiti o in casa, non hanno avuto le necessarie cure, hanno visto peggiorare le loro già ridotte capacità fisiche, perdendo spesso parte di quelle intellettuali e cognitive.
Avete avuto anche un confronto con gli operatori sanitari circa le conseguenze della pandemia?
Nei giorni più bui della pandemia gli operatori sanitari si sono scontrati con un problema misconosciuto e temibile: anche per loro ci sarà un prima e un dopo e le conseguenze psicologiche rimarranno un problema da risolvere.
Con loro, anche i cappellani degli ospedali sono stati impediti nel portare a compimento la loro missione dalle pur necessarie norme e dallo stravolgimento del lavoro negli ospedali e negli istituti.
In che modo, come pastorale della sanità, cercate di costruire il futuro, pur ancora nell’emergenza in atto purtroppo non esaurita?
La pastorale della sanità ha affrontato un periodo che fino alla scorsa Giornata Mondiale del Malato era impensabile; lo scorso anno ci siamo incontrati per il consueto pranzo, allietato dai tradizionali balli genovesi, e abbiamo vissuto un momento conviviale di amicizia che ha anticipato la catechesi e la Santa Messa.
Ci eravamo riproposti di aumentare i momenti di convivialità e di condividere una catechesi della Salute in incontri comuni a tutte le Associazioni; purtroppo abbiamo dovuto rivedere i nostri piani, ma non ci fermeremo e, appena la situazione lo renderà possibile, faremo ancora di più e meglio! I sanitari membri della nostra Consulta, i volontari e i malati sognano di poter stare insieme in serenità, vivere con gioia la presenza degli altri e condividere momenti di gioco e spensieratezza.
Ci siamo detti che, appena possibile, innalzeremo un Te Deum di ringraziamento e organizzeremo una giornata comunitaria per riprendere le fila di un programma interrotto! Siamo ancora nella tempesta, ma i vaccini e l'evolversi della conoscenza di questa malattia ci fa sperare in una prossima soluzione.
Siamo immensamente grati agli operatori sanitari, ai volontari che si sono prodigati e a coloro che nella tempesta hanno saputo anteporre all'”io” il prossimo, che anche se stanchi e sfiduciati hanno saputo dare un sorriso di conforto: li hanno chiamati ‘eroi’, ma forse sono una delle immagini odierne della santità, un riconoscimento che non è umano, ma vale molto di più nella prospettiva eterna. Purtroppo questo virus ci ha fatto perdere molti amici, li ricorderemo il 14 febbraio nella Santa Messa e li immaginiamo nella Gloria. Il Signore ha sicuramente voluto più vicino coloro che più hanno sofferto in terra.
State pensando a iniziative particolari per sostenere i malati in questo periodo ancora di emergenza sanitaria?
L'ufficio Diocesano della Pastorale della sanità sta studiando un aggiornamento delle pratiche pastorali.
Pensiamo, ad esempio, a trasmettere nelle corsie la Santa Messa celebrata dal cappellano dell'ospedale, ma anche a catechesi on line che possano interrogare e sollevare i malati con la Parola del Signore. Abbiamo organizzato a ottobre una prima riunione con la Consulta, avevamo previsto un cammino un po’ più serrato, ma abbiamo dovuto desistere perché alcuni membri sono stati nuovamente impegnati sul fronte pandemico. Riprenderemo e ripartiremo da dove ci siamo interrotti; a ottobre abbiamo avuto la possibilità di avere in Consulta Mons. Marco Tasca.
Il Santo Padre ha scritto una lettera per la Giornata Mondiale del Malato, che ci incoraggia, come la frase scelta per tema: "Uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli"(Mt 23,8). Leggendo l'Enciclica "Fratelli tutti " ci sentiamo sempre più "Chiesa" sempre più insieme in cammino, c'è chi inciampa, chi zoppica, chi vorrebbe cambiare strada, ma camminiamo tutti insieme. Il significato della Giornata del Malato è questo: ricordare a tutti che siamo in una condiziona temporanea verso un obiettivo comune!
*Per favorire la partecipazione ‘a distanza’ di tutti coloro che non potranno essere presenti fisicamente in Cattedrale, la celebrazione della Messa sarà trasmessa in diretta streaming sul canale youtube de Il Cittadino, www.youtube.com/ilcittadinotv e sui siti diocesani.
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