Santuario della Madonna del Monte: dopo 578 anni i Frati Francescani Minori lasciano la fraternità
Il comunicato della Fraternità Francescana
Domenica 25 settembre verrà celebrata la Festa della Madonna del Monte, presieduta da fra Mario Vaccari OFM, Vescovo della Diocesi di Massa Carrara – Pontremoli, che per tanti anni ha vissuto al Monte. Questa ricorrenza segnerà anche la conclusione della presenza della fraternità francescana presso il Santuario, dove noi Frati francescani minori abbiamo vissuto e servito fin dal 1444. Si tratta di una decisione faticosa e sofferta che affidiamo allo Spirito Santo, che sa fare nuove tutte le cose.
Prima di ogni altra considerazione, desideriamo subito assicurare che continueremo a presiedere la Celebrazione Eucaristica domenicale delle ore 11 e le Celebrazioni delle Solennità: un frate proveniente dalle fraternità di Voltri e di Recco salirà al Monte per celebrare. Non ci sarà celebrazione nei giorni feriali ma le Suore Francescane del Monte terranno aperto il Santuario in alcuni giorni della settimana e animeranno la preghiera. Siamo molto grati alle Suore per questa disponibilità e per il loro aiuto affinché il Santuario continui ad essere luogo mariano e francescano aperto a tutti.
Precisiamo inoltre che la destinazione futura delle strutture non è ancora stabilita e ogni ipotesi diffusa a mezzo stampa o via social fino a qui non corrisponde a nulla di definito. Il Bosco del Monte, luogo di frequentazione di molti genovesi, sarà aperto secondo orari già da tempo usuali, anche se ciò richiede a noi frati uno sforzo in più che sosterremo in attesa di nuove soluzioni. Non vengono meno, dunque, la spiritualità francescana di questi luoghi né il servizio liturgico, seppure ridotto.
Ciò che si interrompe, dopo 578 anni, è la nostra vita di fraternità presso il convento del Monte, luogo di elezione per i francescani minori genovesi, in cui siamo stati accolti nei primi passi della nostra vocazione e formazione e in cui molti tra noi hanno svolto il proprio servizio pastorale per anni.
Al Monte inoltre, a partire da metà degli anni ‘80, è cresciuta anche una comunità di laici che ha arricchito la nostra fraternità di amicizia, condivisione e provvidente sostegno e ha promosso diversi servizi, dall'accoglienza ai poveri all'organizzazione di iniziative comunitarie, dalla cura dei beni artistici e dei luoghi al servizio liturgico e al "Coro del Monte", realtà apprezzata per il suo valore anche al di fuori del Santuario, che continuerà ad animare le celebrazioni. A tutti siamo grati, consapevoli che la decisione di chiudere la fraternità impone un tempo di fatica e smarrimento anche per persone e famiglie che hanno trovato nel Monte una comunità in cammino e in tanti frati un accompagnamento spirituale.
Si tratta tuttavia di una decisione ormai obbligata e non più rimandabile, all'orizzonte da oltre 10 anni, da quando cioè è apparsa evidente la progressiva riduzione del numero dei frati e delle nuove vocazioni: oggi questi fattori sono arrivati al punto tale da rendere inattuabile un'animazione pastorale significativa. In questo lungo decennio di travaglio abbiamo cercato più volte di allontanarne le conseguenze più drastiche, rilanciando il nostro impegno, riprogettando la nostra fraternità, provando a sostenere il crescente peso economico di una struttura ormai divenuta troppo ampia, complessa e sproporzionata per i nostri numeri.
Nel percorso, abbiamo trovato la sollecita attenzione dell'Arcidiocesi di Genova, con la quale più volte ci siamo confrontati trovando ascolto fraterno, disponibilità, aiuto nel discernimento. Abbiamo altresì trovato nell'Associazione Amici del Monte una voce sempre appassionata che ha provato a suggerire alternative alla chiusura della fraternità e proposte per il futuro, in un dialogo anche critico che è andato avanti anche nei momenti più complessi e faticosi. L'Associazione continuerà il suo impegno a favore del Santuario.
Come francescani minori, abbiamo vissuto al Monte seminando e spezzando insieme la Parola di Dio che, ne siamo certi, non smetterà di germogliare nelle vite e per le mani di quelle donne e di quegli uomini che insieme con noi hanno condiviso tanti tratti di vita. Questa è la luce di speranza che siamo chiamati a vedere in questi tempi faticosi.
In questo tempo in cui la comunità cristiana tutta soffre di un progressiva diminuzione numerica, questo fatto si fa più visibile - e a tratti drammatico - per le vocazioni alla vita religiosa e al sacerdozio e diventa un appello a tutti coloro che, nella Chiesa e nella società, non smettono di desiderare e sono disponibili ad edificare quel “piccolo gregge” forse ridotto notevolmente ma non per questo rassegnato e insignificante.
Il Cammino sinodale che stiamo compiendo insieme alla Chiesa universale ci chiede di cogliere la portata di un simile cambiamento per una Chiesa che vuole ascoltare, comprendere e comprendersi, nei suoi punti di forza e di debolezza, per rinnovarsi come sempre sulla misura del Vangelo che la purifica e la chiama all'essenziale.
Come frati francescani minori della Provincia di S. Antonio - che riunisce quasi tutte le regioni del nord Italia - vogliamo rinnovare il nostro grazie a tutti coloro che, in questi ultimi decenni, ci hanno fatto sentire la loro amicizia e hanno manifestato la Provvidenza di Dio.
A Maria, Madonna del Monte, che da questo luogo custodisce la città, affidiamo i nostri prossimi passi e quelli della amata comunità che al Monte continuerà a ritrovarsi.
A tutti, il Signore dia pace.
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