Comunità diocesana

Presepi al Santuario della Guardia

Otto allestimenti nell'ambito del "Cammino dell'essenziale"

25/12/2021 di Mirco Mazzoli

Nel “Cammino dell’essenziale” del Santuario della Guardia non poteva non esserci la rappresentazione del Mistero della Nascita di Gesù, il modello-archetipo fatto carne e venuto ad abitare in mezzo a noi, concretezza visibile e raggiungibile da tutti.

Questi i presepi che vengono rappresentati:
1. Uno “Spaccato dell’ambiente contadino”, la casa e la famiglia di Benedetto Pareto, in discussione.
2. La Natività con statue ad altezza naturale, una meraviglia per i contadini dell’Ottocento e non solo per loro. Il Presepe di quel tempo era grandioso, occupava metà Basilica, si arrivava alla Guardia da ogni dove anche per “vedere il presepe”. Sono rimaste poche statue e alcune foto antiche.
3. La galleria dei Presepi più noti nei dintorni e donati come un “gemellaggio tra appassionati”. Troppo lungo elencarli tutti. Varietà, passione, concretezza dell’incarnazione del “Mistero” diventato realtà: dall’artigianato africano ai ceramisti del Bambin di Praga di Arenzano, Crevari, Pentema…
4. Il Presepe con statuine della scuola del Maragliano e allestimento in scorci del Centro storico di Genova. Allestimento curato da Enzo Cassini. Al momento le preziose statuine d’autore sono sostituite, per ragioni di sicurezza, da altre di più modesto valore.
5. I Presepi curati dai Ghersi e donati da questa Famiglia al Santuario amato dal padre, sensibilissimo curatore. Attualmente riuniti nella “galleria” di raccordo.
6. I Presepi del Cardinale Bertone. Una sintesi di “pezzi” di valore non solo artistico, già esposti in Vaticano presso la Segreteria di Stato. Il Cardinale, già Arcivescovo di Genova e devoto alla Guardia, ha voluto farne dono al santuario. Sono “pezzi” unici di provenienza molto varia, doni ricevuti dal Cardinale da Capi di Stato o altre personalità nei suoi viaggi nel mondo.
7. I Presepi più belli lasciati dai vincitori delle Mostre annuali al Santuario o da altri privati, sensibilissimi artisti. Sono quasi 200 e cresceranno ancora.
8. Il “Presepe delle noccioline” dell’artigiano e artista Gaetano Noli, l’indimenticabile Gigi. Il prezioso e singolarissimo manufatto, situato finora in un locale sul lato est del Santuario, è unico nel suo genere. Estrosità e manualità, conoscenza dei più umili frutti della natura, radici, ossi interni e cortecce esterne del frutteto (coscientemente scelti come non soggetti ai tarli), ingegnosità meccanica perché tutta la storia sia in movimento, hanno reso questa opera curiosissima e straordinaria. “Fare del bene, mi aiuta a vivere bene”: era questo il motorino di avviamento dell’intraprendenza di Gigi. Ci teneva tanto che le offerte al “suo” presepe andassero a sostegno dei poverissimi presepi reali dei bimbi delle missioni.