L’estate dell’Azione Cattolica!

Uno zaino, il sacco a pelo, la Messa quotidiana, le gite, i giochi, le attività, le preghiere, le scenette, i deserti, i falò. Per noi adulti è il ricordo di una bella esperienza che ha lasciato il segno nel nostro diventare uo-mini e donne.
Da ragazzi le prime volte lontano da casa e il “Mi raccomando!” dei genitori a fare i bravi e obbedire agli educatori e al don.
Da educatori il capire che spendersi per i più piccoli è un qualcosa che rende felici, non è semplice gratuità ma di più: è dono di sé.
Da giovanissimi e giovani è domandarsi cosa si vuole dalla propria vita e interrogarsi di fronte alla passione educativa dei fratelli più grandi che tra un esame e l’altro o durante le ferie dal lavoro scelgono di passare del tempo insieme.
Da adulti continuare a camminare per ricordarsi la direzione giusta da seguire guardando in Alto verso le stelle senza perdere di vista chi ci sta accanto, lasciare andare i propri figli ai campi e magari prendersi cura dei più giovani facendo servizio come cuochi o mantenendo in ordine le case che d’estate si aprono per accogliere i campi.
Per i nostri don un’occasione unica per mostrare la bellezza dell’incontro con Gesù e far nascere il desiderio di “fare tre tende’ e voler stare a lungo sul monte con Lui.
Scoprire di essere amati dal Signore, anche grazie all’amore di chi ci sta accanto e si prende cura di noi perché sulla propria pelle ha conosciuto questo Amore e desidera farlo conoscere agli altri. Questo è essere comunità: essere parte di un unico corpo che è la Chiesa.
Che belli i campi! Ecco una cosa del passato da tenere.
Da riscoprire, da tramandare e per la quale vale la pena spendersi, tutti!
Davvero tutti!
Non sottraiamoci alle richieste di dare una mano, lasciamoci coinvolgere e, perché no, proviamo a fare anche un passo avanti nel renderci disponibili per quel che possiamo.
L’Arcivescovo Marco Tasca, citando una canzone di Franco Battiato, ci sollecita a non fermarsi alle lamentele per quello che non è più, ai giovani che non ci sono o al fatto di essere pochi e sempre gli stessi, ma a guardare oltre l’imbrunire per trovare l’alba.
Questa speranza è già evidente nei tanti campi organizzati nelle nostre parrocchie e associazioni (una sessantina i campi dell’Azione Cattolica a Genova), che vedranno coinvolti oltre 2.000 tra bambini, ragazzi, giovanissimi, giovani e adulti.
Grazie allora agli educatori, ai sacerdoti, ai cuochi, alle famiglie e a tutti i volontari per la loro passione e disponibilità.
È bello camminare insieme!
Cerchiamo di non lasciare indietro nessuno, soprattutto chi resta a casa e forse ha maggiore bisogno di incontrarci.
Ricordiamo le parole del Papa: siamo tutti sulla stessa barca e Gesù è con noi!
E una volta passati i campi, conserviamo nel nostro cuore la bellezza dell’esperienza vissuta per raccontarla agli altri e per ricordarcela quando ci sembra che nella nostra vita arrivi la notte, perché siamo certi che dopo c’è l’alba.
*Presidente diocesano
Azione Cattolica
Italiana

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