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I Vescovi italiani: "Investire nel cantiere dell’Europa e nella pace"

Il testo della prolusione del Cardinale Matteo Zuppi al Consiglio Permanente della Cei 

I Vescovi italiani: "Investire nel cantiere dell’Europa e nella pace"

Con il cuore e la preghiera rivolti a Papa Francesco ricoverato al Gemelli, e con il pensiero e l’impegno all’Italia, l’Europa e il mondo, “immerso nella tragedia della guerra”, dove i nuovi, primi passi per la pace, hanno bisogno di “pensieri forti e di credenti capaci di cultura e dialogo”. L’articolata introduzione del cardinale Matteo Zuppi, presidente della CEI, ai lavori del Consiglio Episcopale permanente, aperti lunedì 10 marzo, prende il via dall’adorazione eucaristica nella quale i rappresentati dei vescovi italiani hanno pregato per la salute del Papa, “apostolo di pace e spiritualità” anche per non credenti e fedeli di altre religioni, e sviluppa quattro temi: Giubileo, Cammino sinodale, pace ed Europa.

Toccando l’ultimo tema e legandolo alla più stretta attualità, l’arcivescovo di Bologna sottolinea come i cattolici oggi devono prendere l’iniziativa di “investire nel cantiere dell’Europa, che non sia un insieme di istituzioni lontane, ma sia figlia di una lunga storia comune, sia madre della speranza di un futuro umano, non rinunci mai a investire nel dialogo come metodo per risolvere i conflitti, per non lasciare che prevalga la logica delle armi, per non consentire che prenda piede la narrazione dell’inevitabilità della guerra, per aiutare i cristiani e i non-cristiani a mantenere vivo il desiderio di una convivenza pacifica, per offrire spazi di dialogo nella verità e nella carità”. 

Il Presidente Cei ha toccato anche il tema del Cammino sinodale che sta raccontando una possibilità diversa: quella di leggere e capire la realtà e di decidere insieme, nelle varie ma complementari responsabilità, ciò che è meglio per il futuro di tutti e che è chiesto a tutti”. Ricorda che la seconda assemblea è in programma dal 31 marzo al 3 aprile a Roma e in quell’occasione si discuteranno le Proposizioni.

Riguardo al Giubileo, Zuppi ha ricordato che “spinge a mettere al centro la memoria grata dei doni di Dio e il rispetto della persona umana e del creato, dei fratelli, soprattutto i più fragili”. 

Infine, la via della pace, ha spiegato, è sempre quella del dialogo, “che oggi assume anche i connotati del multilateralismo. L’indebolimento delle strutture internazionali diventerà presto per tutti causa di maggiore incertezza e non certo di maggiore sicurezza”. Un appello alle Chiese per iniziative concrete per tornare ad essere maestre d’umanità, per mostrare “a noi stessi e al mondo che il Vangelo è ancora vita, una vita bella per tutti”.

IL TESTO INTEGRALE DELLA PROLUSIONE

Fonte: Il Cittadino
I Vescovi italiani: "Investire nel cantiere dell’Europa e nella pace"
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