Fine vita, Ufficio Università e Centro Peguy ne parlano insieme
Una riflessione a partire dalla figura di Cicely Saunders, iniziatrice delle cure palliative
A cura dell’Ufficio Pastorale Universitaria della Diocesi e del Centro Peguy, mercoledì 19 giugno alle ore 20.45 alla Sala Quadrivium è in programma l’incontro "Di cosa è fatta la speranza. Il dolore, la solitudine, la vita che resta da vivere".
A partire dalla lettura del libro di Emmanuel Exitu sulla vita e l’opera di Cicely Saunders, il dialogo si confronta con gli attuali interrogativi sulle cure e sulle scelte alla fine della vita.
L’incontro nasce dal dialogo tra alcuni giovani medici e giovani giuristi sul tema del fine vita. In particolare, il dialogo è emerso a seguito delle vicende legislative che hanno riguardato e riguardano alcune regioni (tra cui anche la Liguria) e, più in generale, della presenza di interventi che incidono su temi etici in modo sempre più netto.
Confrontandosi con la storia di Cicely Saunders, iniziatrice delle cure palliative, i giovani si sono accorti che in loro sorgevano due posizioni: la prima consisteva nell’idea che la “legge” abbia il compito di difendere tout court ogni momento della vita (e che ogni momento della vita sia degna di essere vissuta), impedendo l’avverarsi di determinate condotte; l’altra, invece, prendeva le mosse dalla consapevolezza che il diritto è uno strumento che una comunità utilizza per autoregolarsi in un dato momento storico e che, quindi, può mutare.
Così è sorta la volontà di approfondire un tema tanto delicato.
Intervengono il Dott. Marco Maltoni, Direttore Unità cure palliative AUSL Romagna e Presidente Associazione “Sul sentiero di Cicely” e il Prof. Antonio D’Aloia, Ordinario di Diritto Costituzionale dell’Università di Parma. L’unica possibilità potrebbe essere quella di soffermare l’attenzione sulla compagnia alla persona che soffre e sulla presa in carico.
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