19 maggio. Ordinazione presbiterale di Don Giacomo Dotta
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Domenica 19 maggio, nella solennità di Pentecoste, alle ore 16.00 nella Cattedrale di San Lorenzo don Giacomo Dotta verrà ordinato sacerdote dall’Arcivescovo.
Il Cittadino pubblica in due puntate un'intervista a Giacomo, per conoscerlo meglio e per scoprire come è nata la sua vocazione al sacerdozio.
Don Giacomo, come sei arrivato in seminario e qual è stato il tuo percorso che ti ha avvicinato a questo luogo e quindi alla scelta che stai per compiere di un sì definitivo al Signore?
Ci sono state diverse cose, diversi campanelli d'allarme che in qualche modo mi hanno fatto pensare e valutare, appunto, uno stile di vita differente, come quella, appunto, del sacerdozio, quindi dell'entrare in seminario per poi arrivare al sacerdozio. Erano successe una serie di cose nella mia vita che alla base mi hanno fatto sorgere dei dubbi e ad un certo punto avevo preso la decisione che soltanto provando il Seminario avrei potuto trovare la soluzione a questi dubbi. Io provengo dal mondo del lavoro, ho lavorato nel negozio della mia famiglia per quasi 9 anni e direi che fondamentalmente una di queste spie è stata appunto il progressivo ingrigimento rispetto a quello che facevo.
Sei entrato in Seminario e hai iniziato un percorso che è durato alcuni anni. Come è stato vivere questi anni di formazione dopo che ti eri abituato a una vita lavorativa? A dover quindi tornare a studiare, a ritrovarsi con dei compagni di classe, in attesa di completare il discernimento verso l’ordinazione?
Sicuramente all'inizio ero molto spaventato proprio perché erano passati diversi anni da quando avevo lasciato la scuola. Però è stato bello ritornare, perché “ritornare a scuola” un po’ più grandi ti permette di cogliere tutta una serie di cose che quando invece sei immerso nell'adolescenza non riesci a cogliere e apprezzare maggiormente.
In seminario non sei da solo, si è in Seminario con tanti altri, con tanti fratelli, ma al tempo stesso sei in Seminario col Signore ed è il Signore che dona la grazia di compiere i passi quotidiani e al tempo stesso tu nel tuo piccolo provi a rispondere il tuo sì quotidiano.
Su Il Cittadino N. 16 la prima parte dell'intervista a don Giacomo.
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