Il Papa in Ungheria: Europa fondamentale per gli sforzi di pace
Il viaggio apostolico in Ungheria del Santo Padre
“La pace non verrà mai dal perseguimento dei propri interessi strategici, bensì da politiche capaci di guardare all’insieme, allo sviluppo di tutti: attente alle persone, ai poveri e al domani; non solo al potere, ai guadagni e alle opportunità del presente”. Lo ha detto Papa Francesco, nel suo primo discorso in Ungheria, rivolto alle autorità, alla società civile e al Corpo diplomatico.
“In questa fase storica i pericoli sono tanti; ma, mi chiedo, anche pensando alla martoriata Ucraina, dove sono gli sforzi creativi di pace?”, la domanda provocatoria, dopo le citazioni dei padri fondatori dell’Europa sul suo ruolo insostituibile in questo campo.
Il Papa ha fatto sue le parole pronunciate nel 1950 da un padre fondatore dell’Europa, Robert Schuman: “Il contributo che un’Europa organizzata e vitale può apportare alla civiltà è indispensabile per il mantenimento di relazioni pacifiche”, in quanto “la pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano”. Parole “memorabili” le definisce Francesco, che si è quindi chiesto: “In questa fase storica i pericoli sono tanti; ma, mi chiedo, anche pensando alla martoriata Ucraina, dove sono gli sforzi creativi di pace?”.
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