Card. Parolin: "Il gesto di Krajweski serva per attirare l'attenzione su problema reale"
Il commento del Segretario di Stato sulla decisione dell'Elemosiniere apostolico di togliere i sigilli ai contatori della luce di un palazzo di Roma occupato da circa 500 persone
"Ho visto che ci sono state tante interpretazioni e tante polemiche. Personalmente credo che lo sforzo dovrebbe essere quello di capire il senso di questo gesto, che è attirare l'attenzione di tutti su un problema reale, che coinvolge persone, bambini, anziani".
È la dichiarazione del Segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin sulla decisione dell'Elemosiniere apostolico di togliere i sigilli ai contatori della luce di un palazzo di Roma occupato da circa 500 persone.
Da giorni lo stabile era senza corrente elettrica e acqua calda. Tali servizi erano stati sospesi dalla società che fornisce l’energia per un problema di morosità. Il porporato ha sentito il dovere di compiere un gesto umanitario ed ha così provveduto personalmente a riattivare la corrente elettrica all’edificio. Il cardinale ha compiuto questo gesto consapevole delle possibili conseguenze a cui può andare incontro, nella convinzione che fosse necessario farlo per il bene di queste famiglie.
“Sono intervenuto personalmente – ha detto l’Elemosiniere apostolico - per riattaccare i contatori. È stato un gesto disperato. C’erano oltre 400 persone senza corrente, con famiglie, bambini, senza neanche la possibilità di far funzionare i frigoriferi”. “La cosa assurda - ha sottolineato l'Elemosiniere apostolico – è che siamo nel cuore di Roma. Quasi cinquecento persone abbandonate a se stesse”. “Sono famiglie – ha aggiunto il porporato – che non hanno un posto dove andare, gente che fatica a sopravvivere”. Il primo problema, ha sottolineato, non è quello dei soldi. Dopo aver ricordato che tra le persone del palazzo ci sono molti bambini, il porporato invita a porsi queste domande: “Perché sono lì, per quale motivo? Come è possibile che delle famiglie si trovino in una situazione simile?”. L’elemosiniere apostolico ha ribadito infine che si assume tutta la responsabilità: “Dovesse arrivare, pagherò anche la multa”.
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