Morandi, il medico dell’isola
Parte con buoni ascolti la prima puntata. La fiction nostrana conferma la sua capacità di conquistare l'attenzione e il favore degli italiani
Lui è Pietro, fa un lavoro che lo porta quotidianamente a contatto con persone di ogni genere, vive in un paese piccolo in mezzo a luoghi naturali di rara bellezza, segnati dalla tradizione, dalla prossimità, da qualche segreto da scoprire e da una serie di “casi” da risolvere.
No, non è “Un passo dal cielo”, ma “L’isola di Pietro”. La descrizione nella prima riga trarrebbe in inganno, ma nella specificazione da un lato c’è un comandante della Guardia Forestale (Terence Hill) che vive a San Candido, in mezzo alle montagne del Trentino Alto Adige, prendendosi cura dell’ambiente; dall’altra c’è un medico (Gianni Morandi) che si prende cura delle persone e vive a Carloforte, sull’isola di San Pietro in Sardegna.
Al netto dell’avvicendamento nella prima serie con Pietro sostituito da Francesco (Daniele Liotti), l’altro punto forte di contatto riguarda la produzione: entrambe le fiction – la prima in onda su Rai1, la seconda su Canale 5 – sono prodotte dalla Lux Vide.
L’esordio della serie con il cantante di Monghidoro protagonista ha raccolto buoni risultati, facendo registrare una media di spettatori superiore ai 4 milioni e uno share intorno al 20%. I numeri di “Un passo dal cielo” sono più alti, ma in questo periodo la produzione montanara non è in onda e il competitor diretto della domenica sera è “Che tempo che fa” di Fabio Fazio, finora sconfitto in termini di ascolti.
Piace, evidentemente, la presenza di Gianni Morandi, ultrasettantenne di aspetto giovanile, maratoneta e già attore di fiction una ventina di anni fa in “La forza dell’amore”, oltre che protagonista di una serie di musicarelli negli anni Sessanta e Settanta all’apice della sua carriera canora. In questa produzione interpreta un pediatra che esercita nel policlinico di Carloforte, nel sud-ovest della Sardegna. Ha perso la moglie da quindici anni e la figlia Elena (Chiara Baschetti) si è trasferita a Milano diventando vicecommissario di Polizia.
Una mattina, durante la solita corsetta di inizio, giornata Pietro sente il rumore di un’esplosione alla vecchia tonnara dove si sta svolgendo una festa fra studenti, si getta eroicamente tra le fiamme e riesce a salvarne qualcuno ma altri lì sotto muoiono. Quando torna sull’isola per verificare le condizioni del padre, chiamata da un amico poliziotto che indaga sulle cause dell’esplosione, Elena scopre che la quindicenne Caterina è scappata. I due eventi si intersecano e lei resta a Carloforte per ritrovare la ragazzina e svelare al padre il mistero per il quale Elena era andata via dall’isola quindici anni prima…
La fiction nostrana conferma la sua capacità di conquistare l’attenzione e il favore degli italiani, evidentemente sensibili al racconto di situazioni e personaggi facili da identificare, all’insegna di una sceneggiatura rassicurante, in cui i buoni e i cattivi si distinguono facilmente e che – nonostante tutto – porta sempre verso un lieto fine, anche grazie alla carica di umanità che i protagonisti sanno mettere in ciò che fanno.
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