"Diversamente Natale" al Museo Diocesano
Percorso tematico digitale presentato attraverso dei video su Facebook
Il Natale si sta avvicinando e i Musei e i luoghi di cultura sono ancora chiusi al pubblico, nella speranza di poter di nuovo accogliere i visitatori verso la metà del prossimo gennaio 2021 e insieme riprendere l’abitudine a confrontarsi con l’umanità raccontata dalle opere d’arte e la bellezza racchiusa nelle loro forme.
La distanza fisica, in questo periodo così lungo e complesso, non è più un ostacolo insormontabile: così, come Museo abbiamo provato ad accorciare e rintuzzare questi limiti attraverso un contatto mediato dalla tecnologia digitale.
E così, nonostante le difficoltà, il Museo all’interno dei suoi spazi espositivi anche quest’anno allestisce un percorso tematico in modo digitale, che sarà presentato tramite delle ‘pillole’ video pubblicate sulla nostra pagina Facebook (@museodiocesano.digenova): seguendoci in questa visita on line vi mostrereremo alcuni raffinati capisaldi delle collezioni museali a tema natalizio insieme a nuove, interessanti testimonianze d’arte per riflettere in modo nuovo, originale e contemporaneo sul Mistero di un Dio che si fa Bambino per l’uomo, che si fa dono di speranza.
Le preziose miniature degli Antifonari provenienti dalla Cattedrale e conservati al Museo, commissionati probabilmente dall’arcivescovo Giacomo Imperiale come dotazione del Capitolo ci permettono di entrare, attraverso le immagini, nell’ambiente e nel gusto artistico della fine del Quattrocento.
Un’estesa decorazione floreale estende, all’intera pagina, le dimensioni della lettera H con cui si avvia l’antifona: all’interno della pancia della lettera il miniatore Savino di Acqui raffigurò una Natività, immersa in un paesaggio da fiaba che poco ricorda il ricovero “di fortuna’ in cui Gesù scelse di venire al mondo; anche i pastori partecipano di quest’atmosfera raffinata e splendente che ha il suo punto più alto nell’angelo, creatura di pura luce dorata il cui profilo viene ricavato graffiando il blu intenso e facendo emergere la foglia d’oro sottostante.
Dio si fa bambino, e la sua natura umana e divina è al centro di due opere del percorso, il pannello in ceramica proveniente da Davagna e raffigurante la Madonna che mostra il Bambino, nudo nella sua umanità, con ai lati San Rocco e San Sebastiano: questo raffinato pannello, realizzato nel 1547, mostra peraltro come l’artista si fosse ispirato alla Sacra Famiglia e Santi di Perin del Vaga, il grande artista allievo di Raffaello che giunse a Genova nel 1528, opera anche conosciuta come Pala Bavari, attualmente conservata al Museo diocesano ma commissionata per l’antica abbazia francescana di San Francesco di Castelletto.
È invece un’immagine diffusa tra XV e XVI secolo quella che mostra la Triade umana di Gesù o Sant’Anna Metterza: Gesù Bambino viene rappresentato circondato dalle figure di Maria e di Anna, la madre della Vergine, come possiamo vedere nel dipinto di Cosimo Re (1460) proveniente da San Lorenzo, attestando in questo modo l’umanità di un fanciullo fatto di carne e di spirito.
Una consapevolezza simile connota una delle due opere ‘ospiti’, e che potrete vedere alla riapertura dei nostri spazi: si intitola “Il Santo Bambino”, realizzata in tecnica mista su tavola da parte di Liuccia Buzzoni. Parmense, l’artista ha alle spalle una lunga carriera di ricerca in diversi ambiti, partecipando a importanti appuntamenti artistici italiani come Arte Fiera di Bologna, il MIART di Milano ed essendo presente in sedi espositive italiane e fuori dai confini nazionali.
Il legame che la unisce alla Liguria e alla nostra città parte dal progetto “Genova oltre il mare oltre il cielo” che era stato creato nel 2004 ed esposto a Palazzo Ducale nell’ambito delle manifestazioni per Genova Capitale della Cultura Europea.
La storia di quest’opera nasce dal caso, dall’ispirazione che prende forza da frammenti di oggetti, tracce di vita quasi spezzate, ritrovati casualmente e che si rigenerano in nuovi concetti. E così nasce questa tenerissima immagine, concepita per un progetto di mostra dedicata ai bambini del borgo di Vernazza, nelle Cinque Terre.
Come ogni bambino è germe di futuro, ancora più simbolica è l’immagine che l’artista ha concesso al Museo: ecco il Bambino più amato nella storia, ricoperto non da panni preziosi ma da un frammento di jeans, lacero, scolorito perché estratto dal fango dell’alluvione che il 25 ottobre 2011 colpì il piccolo borgo, stravolgendolo di dolore e trascinando nel gorgo dell’acqua gli oggetti e le vite degli abitanti. Questo brandello di stoffa, questo ‘straccio’ blu avvolto intorno al corpo di un Bambino vivo prende un nuovo senso, si trasforma in promessa di una nuova vita; e per la nostra città, questo sguardo di futuro ci riconnette, tramite il blu del jeans, ad una delle chiavi per ritrovare la forza di una storia articolata, piena di cadute e di potenti rinascite.
Museo Diocesano: Via T. Reggio 20 r - 16123 Genova; tel 010.2475127
www.museodiocesanogenova.it.
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