Papa Francesco, il nuovo Papa si racconta
Dopo l'elezione a papa di Jorge Bergoglio, in libreria sono comparsi molti volumi che parlano di lui, della sua biografia, del suo pensiero. Ma solo pochi editori sono riusciti a pubblicare gli scritti in cui il cardinale arcivescovo di Buenos Aires si è espresso in prima persona. Tra questi, Salani è riuscita a tradurre in italiano "El Jesuita", il libro-intervista di Sergio Rubin e Francesca Ambrogetti, uno dei testi più citati in queste settimane (Jorge Bergoglio, "Papa Francesco. Il nuovo Papa si racconta. Conversazione con Sergio Rubin e Francesa Ambrogetti", 190 pp., 12,90 euro). "Non fu facile convincerlo ad accettare", spiegano gli autori nell'introduzione e raccontano come questo cardinale colto e ironico "mantenne fino in fondo una certa riottosità a parlare di se stesso". E a chi, in questo mese, si è abituato ad ascoltare quella voce calda, pare quasi di sentirlo quando terminava tutti gli incontri con i due giornalisti chiedendo: "pensate davvero che quanto ho detto possa esservi utile?". Dalla vicenda della famiglia di emigranti dal Piemonte agli anni della scuola e dei primi impieghi per le pulizie in una fabbrica di calze, passando per la grave polmonite che lo colpì da ragazzo e per la situazione difficile dell'Argentina nel Novecento: il libro ripercorre cronologicamente tutta la vita di Bergoglio, ma si sofferma molto sulle sue riflessioni umane, personali e teologiche. Due sono forse i punti più importanti affrontati da questa lunga intervista: il primo è la sfida che la Chiesa deve affrontare con più urgenza, quella di andare incontro alla gente. "A una chiesa che si limita ad amministrare il lavoro parrocchiale - spiega Bergoglio - che vive chiusa nella sua comunità, succede esattamente come a una persona reclusa: si atrofizza fisicamente e mentalmente. O si deteriora come una stanza chiusa, dove proliferano muffa e umidità". Qui, come in altre parti del libro, si ritrovano molte delle espressioni efficacissime che abbiamo imparato ad ascoltare nelle omelie e nei discorsi di papa Francesco: "il pastore che si isola - spiega per esempio - non è un vero pastore di pecore, ma un "parrucchiere" di pecore che passa il suo tempo a mettere loro i bigodini, invece di andare a cercarne altre". L'altro punto centrale è quello della cultura dell'incontro che è "l'unico modo per far andare avanti la famiglia e i popoli". Il primo passo per avanzare verso questa cultura, spiega il futuro Papa, è comprendere che "l'altro ha molto da darmi, sempre che io mi avvicini con atteggiamento aperto e disponibile, senza pregiudizi". Un libro fresco, scorrevole, ricco di sapienza umana e spirituale.
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