Quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio
Pentecoste
Fratelli, quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio. Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene.
Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia. E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.
Così dunque, fratelli, noi siamo debitori non verso la carne, per vivere secondo i desideri carnali, perché, se vivete secondo la carne, morirete. Se, invece, mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete. Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio.
E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.
Tutto quanto si svolge nell'ordine della salvezza, quindi tutta l’esperienza della Chiesa, è “sotto l'azione dello Spirito Santo”.
Nella Chiesa si incontra lo Spirito Santo, per essere battezzati, immersi in Lui, nella sua vitalità santificante.
La autenticità dei carismi, seppure diversi, si riscontra nella loro complementarietà, perchè emanazioni dello stesso Spirito, il quale non può essere in contraddizione con se stesso né concedere doni reciprocamente antagonisti.
Paolo rimarca che i carismi o doni straordinari, soprannaturali, elargiti da Dio gratuitamente, senza alcun merito da parte di chi ne è depositario, sono finalizzati “all'utilità comune”, per il bene di tutta la Chiesa. E non ci può essere opposizione tra un carisma e l'altro, se provengono da “un solo Spirito”. Mentre la diversità è richiesta dalle diverse circostanze e situazioni e necessità. Come nel corpo umano la diversità delle membra è in funzione della reciproca integrazione e complementarietà, per il bene di tutto l'organismo, così avviene nella Chiesa, la quale è da considerarsi il corpo mistico di Cristo, vitalizzato dalla presenza dello Spirito Santo.
Ed allora ogni divisione e, peggio, ogni antagonismo è inammissibile: chi ne fosse fautore attenterebbe alla perfetta unità della Chiesa, destinata a riprodurre, secondo le proprie dimensioni e possibilità e limiti, l'unità vigente tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
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