La parola
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5a domenica del Tempo Ordinario - anno C, Luca 5,1-11

Lasciato tutto, seguirono Gesù

In modo originale, Luca descrive nel suo vangelo la chiamata dei primi discepoli: mentre Matteo e Marco collocano l'episodio subito dopo le tentazioni nel deserto e l'inizio della predicazione di Gesù in Galilea (cfr. Mt 4,18-22; Mc1,16-20), il terzo evangelista ha già mostrato Gesù all'opera, nei miracoli compiuti a Cafarnao e inserisce l'evento della chiamata nella cornice di una pesca miracolosa, che ha un possibile parallelo in Gv 21, nella terza manifestazione del Risorto ad un gruppo di discepoli.

Lasciato tutto, seguirono Gesù

In modo originale, Luca descrive nel suo vangelo la chiamata dei primi discepoli: mentre Matteo e Marco collocano l'episodio subito dopo le tentazioni nel deserto e l'inizio della predicazione di Gesù in Galilea (cfr. Mt 4,18-22; Mc1,16-20), il terzo evangelista ha già mostrato Gesù all'opera, nei miracoli compiuti a Cafarnao e inserisce l'evento della chiamata nella cornice di una pesca miracolosa, che ha un possibile parallelo in Gv 21, nella terza manifestazione del Risorto ad un gruppo di discepoli. Al centro della narrazione di Luca, c'è la figura di Simone, già indicato con il nome pieno che Cristo gli darà 'Simon Pietro' ed è proprio la sua figura e il suo dialogo con Gesù che conferiscono una vivacità drammatica a questa pagina di Vangelo.L'invito iniziale di Cristo a Simone contiene una sfida, e, dopo una notte infruttuosa, l'ordine appare strano, quasi assurdo: non è normale andare a pescare in pieno giorno! 'Prendi il largo e calate le reti per la pesca': questa parola è stata tante volte riproposta, negli anni immediatamente successivi al Giubileo del 2000, dal Servo di Dio Giovanni Paolo II, a tutta la Chiesa, nella suggestiva traduzione latina: 'Prendi il largo! Duc in altum!'; questa parola, che ha messo in movimento Pietro con i suoi compagni, è per noi oggi, e possiamo esprimerla in vari modi, può avere un'eco nella nostra umanità, possiamo darle una nuova forma, perché è parola che il Signore rivolge qui e ora: 'Non sistemarti nella vita, non accontentarti, non soffocare l'ampiezza e la profondità del tuo cuore! Sei fatto per cose grandi: prendi il largo!'.In fondo, Gesù con quella parola voleva sommuovere la vita di Simone, aiutandolo a scoprire la sua vera vocazione, diventare con Cristo pescatore di uomini e vivere il miracolo di una nuova fecondità impensabile. 'Prendi il largo' è la provocazione di chi veramente vuole bene alla nostra vita, al nostro destino, perché una presenza, appassionata a noi, non ci lascia tranquilli, non ci conferma nelle nostre idee, non ci dà tregua: questo è Gesù, un amico instancabile e tenace, che continua a sollecitare il nostro cuore.Ma per Simone e i suoi compagni che cosa ha voluto dire 'prendere il largo'? Una cosa semplicissima: si sono fidati di quell'uomo, hanno dato credito alla sua parola: 'Sulla tua parola getterò le reti'; lo avevano da poco conosciuto, lo avevano già ascoltato e visto all'opera, nella sinagoga di Nazareth, nei miracoli compiuti a Cafarnao (cfr. Lc 4,16-44), avevano intuito, presentito qualcosa di unico, di eccezionale nel volto di Cristo e si sono fidati di Lui, più che della prudente valutazione umana, che rendeva improbabile un'abbondante pesca in pieno giorno. È così che Simone prende il largo, rischia sulla parola del maestro, gioca la sua vita e la sua libertà, e quello che compie sul lago, lo realizzerà lungo la sua esistenza, lasciando tutto per seguire Gesù, insieme ai suoi compagni: questo è l'inizio della fede, di un cammino di sempre più profonda familiarità con il Signore.In questo inizio c'è già tutto, e la stessa pesca miracolosa prefigura la fecondità e la pienezza che Pietro sperimenterà, nella sua vita, dietro a Gesù, pur restando un 'peccatore', un uomo debole, fragile, fino all'ora oscura del rinnegamento.Quest'inizio, semplice e drammatico della fede, riaccade in noi, nella grazia di un incontro in cui presentiamo, come i primi discepoli, un'eccezionalità, un'attrattiva di bene, e tutto si compie nella nostra libertà che si affida a Cristo, che lo segue nella forma umana nella quale Lui si comunica a noi, che accoglie la sua parola come giudizio decisivo e definitivo sulla vita, che non ha paura di 'prendere il largo', di rischiare tutto: per questa strada, per questo rinnovato sì a Lui, è donata una nuova fecondità, le reti non restano vuote, nelle circostanze quotidiane viviamo una pienezza, un respiro ampio e lieto, come quel giorno Simone, con i suoi soci, nella loro barca, sul lago che era il loro normale ambiente di vita.

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