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Il Vangelo di domenica 6 ottobre

XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B

Il Vangelo di domenica 6 ottobre

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 10,2-16
 
In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall'inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l'uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.

1 ‑ Le prime origini ‑ Il libro della Genesi racconta la creazione della donna, tratta dalla costola-cuore dell'uomo e a lui donata da Dio. L'uomo, risvegliatosi dal sonno, esclama al colmo della gioia e della sorpresa: ‘Questa creatura è veramente carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. La si chiamerà donna perché dall'uomo è stata tolta’. Dunque: uguaglianza di natura fra uomo e donna perché identica è l’origine; identità di cuore perché vi è fra loro complementarietà di doni: uno è fatto per l'altra, e viceversa. Ma la vera ragione di ciò risiede in quel principio di fondo che regge tutta la creazione: ‘Non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile’. Dice bene S. Agostino: ‘Dio creò l’uomo come un unico uomo, ma non lo volle destinato ad essere solo - Unus sed non solus’ (Città di Dio 12,27,1)! L’uomo e la donna sono dunque due, ma per diventare una nuova unità. Nell’armonia dei due ruoli e nella reciprocità di entrambi sta la vera pace delle famiglie. 

2 ‑ Il nuovo Adamo ‑ Il racconto biblico adombra anche il mistero della Incarnazione, Passione e Morte di Gesù Cristo: Dio sposa l’umanità sulla croce, vero talamo nuziale. Gesù è il nuovo Adamo, che si è ‘addormentato’ sulla Croce e dal suo fianco è stata tratta la nuova Eva, l'umanità redenta: la sposa-Chiesa. L’uomo dunque ha origini divine e Cristo ha origini anche umane: ‘Colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine; per questo Cristo non si vergogna di chiamarli fratelli’ (Lettera agli Ebrei). Egli infatti li tratta con un ruolo nuovo: da fratello e sorella a sposo e sposa. 

3 ‑ Il divorzio - In questo doppio contesto nuziale si inserisce la questione del divorzio: ‘È lecito ad un marito ripudiare la propria moglie’? Alla domanda degli apostoli Gesù risponde così: ‘Non sono più due, ma una carne sola. L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto’. In altre parole: l'uomo e la donna con il matrimonio sono diventati una vita sola per sempre. Il progetto di Dio li fonde insieme, facendoli diventare una ‘nuova creatura’ con un atto di amore irreversibile. La stessa domanda e la stessa risposta si può applicare all'amore fra l'uomo e Dio: non ci può essere divorzio dell'uomo nei confronti dell'amore infinito di Dio. L’uomo è fatto per diventare una cosa sola con Dio. Il vero amore, donato a tutti i livelli, è per sua natura irreversibile: un patto definitivo ed eterno. L'uomo è quindi creato ‘a immagine di Dio’ per sempre, e soltanto in Dio è beato, felice e realizzato. Il divorzio è la triste componente di ogni peccato contro Dio e contro l’uomo! 

4 ‑ L'unità - Se essa è la proprietà essenziale di Dio: Trinità nell’unico Amore, essa deve essere anche la proprietà essenziale di ogni comunità di amore: la coppia, la famiglia, la Chiesa, l'umanità. Esse sono infatti frutto dell'amore indefettibile di Dio e divengono segno in questo mondo dell'opera di Dio, che vuole unire in Sé tutte le creature. Il peccato - cioè l'amore di sé, portato fino al disprezzo dell’altro - insidia e infrange l'unione di due o più esseri. Quindi la salvezza della coppia e della famiglia sta in una ritrovata unità di amore, anche attraverso la rinnovata capacità di perdono per ricucire l’unità! 

5 - La situazione attuale - Attorno a questo meraviglioso disegno divino, che chiama l’uomo e la donna ad essere artefici di amore sponsale e di vita nuova per tutta l’umanità, sta il disegno opposto della cultura cosiddetta ‘laica’, che è ormai giunta alle sponde estreme attraverso una strategia di libertà assoluta, contraria e radicale. Le tappe sono state queste: il divorzio (adesso si parla addirittura di ‘divorzio breve’, dove l’autorità civile è del tutto superflua), aborto, reato di omofobia, nozze gay con diritto di adottare figli, ideologia gender obbligatoria nelle scuole, eutanasia. E’ rimasta solo la Chiesa cattolica a difendere l’uomo, la donna, la famiglia e la vita sul piano del diritto naturale. Su questo versante i cattolici sono chiamati ad una testimonianza coraggiosa ed efficace, cioè unitaria.

Fonte: Il Cittadino
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