II lettura di domenica 28 novembre - Il Signore renda saldi i vostri cuori al momento della venuta di Cristo
I Domenica d’Avvento (Anno C)
Fratelli, il Signore vi faccia crescere e sovrabbondare nell'amore fra voi e verso tutti, come sovrabbonda il nostro per voi, per rendere saldi i vostri cuori e irreprensibili nella santità, davanti a Dio e Padre nostro, alla venuta del Signore nostro Gesù con tutti i suoi santi.
Per il resto, fratelli, vi preghiamo e supplichiamo nel Signore Gesù affinché, come avete imparato da noi il modo di comportarvi e di piacere a Dio - e così già vi comportate -, possiate progredire ancora di più. Voi conoscete quali regole di vita vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù.
Forte della prima venuta del Signore, l' uomo deve predisporsi all'ultima venuta. Paolo sollecita tale preparazione nei cristiani di Tessalonica (l'odierna Salonicco) con il primo dei suoi scritti, inviato da Corinto (anno 51-52).
La piccola comunità ha già subito persecuzioni e vessazioni. La convivenza con il mondo pagano, tristemente corrotto, è motivo di ulteriore preoccupazione per l’Apostolo, il quale invia Timoteo per averne notizie.
Queste sono tranquillizzanti, ma non dispensano dal dovere di incoraggiare i Tessalonicesi.
La certezza della “venuta del Signore”, a conclusione della vita di ciascuno e della storia, deve generare una tensione costante alla santificazione, impregnata di amore rivolto indistintamente a tutti.
Le circostanze della vita terrena sono comunque “momentanee”, né deve impressionare l'immoralità che sembra dilagare e travolgere tutto.
Paolo invita i Tessalonicesi ad un atteggiamento di coerenza, costante e distintiva, con le convinzioni fiorite dall' insegnamento che egli per divino mandato – “da parte del Signore Gesù” – ha loro trasmesso.
Chi segue Cristo e a Lui ispira la propria vita fa la tara ad ogni traversia. Nulla ferma la sua “crescita”, la sua santificazione, la sua disponibilità alle esigenze dell'amore.
Sa che le sue scelte debbono “distinguerlo”: i compromessi e i mimetismi non sono ammissibili. Perché il criterio di impostazione e di giudizio non coincide con “l'immediato” ma con “l’ultima venuta” di Dio.
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