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Liberiamoci dalla schiavitù energetica

Per evitare la dipendenza dalla Russia

L e parole della presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen "L'Ucraina è una di noi e la vogliamo nell'Unione" e del commissario all'Economia Paolo Gentiloni "Questa guerra colpisce i valori dell'Europa. E' autocrazia contro Libertà" si scontrano con la realtà di un paese vittima di una brutale aggressione e sotto assedio da parte della Russia che però per entrare a far parte dell'Ue deve affrontare un iter procedurale e burocratico lunghissimo che nessuno dei partner è disposto ad accelerare come involontariamente confermato nella stessa occasione dalla Von Der Leyen che ha ribadito che "Abbiamo un processo con l'Ucraina che consiste, ad esempio, nell'integrazione del mercato ucraino nel mercato unico".
Ancora una volta l'Europa non vuole decidere, stretta tra le diverse se non opposte posizioni dei paesi del blocco del Nord e quelle dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, e rimanda nel tempo le decisioni ma i risultati del continuo temporeggiare sono oggi sotto gli occhi di tutti nel paese invaso e devastato dai russi.

La soluzione non può certo essere quella di fornire armi, tra l'altro spesso anche vecchie e poco efficienti, o decidere il riarmo di un intero paese come fatto dalla Germania che, dopo aver scatenato due conflitti mondiali nel '900 aveva scelto per tre quarti di secolo di rimanere un nano militare, ha invece deciso di "Investire molto di più nella sicurezza del nostro paese" come dichiarato dal cancelliere socialdemocratico Olaf Scholtz di fronte al Bunderstag.
Purtroppo la sicurezza del territorio è da molti secoli lo slogan utilizzato per giustificare la creazione di spaventose macchine da guerra che nel tempo diventano difficili da controllare.

La decisione della Cina di ordinare a tutte le agenzie governative del Dragone di perlustrare qualsiasi mercato disponibile per reperire petrolio, gas, orzo e mais, anche se i prezzi continuano a salire, per prevenire nuove interruzioni alle catene di approvvigionamento globali a causa delle sanzioni alla Russia, mette in evidenza la debolezza e la lentezza di Bruxelles che per decidere di affrontare seriamente il progetto della creazione di una rete di depositi comuni, utilizzando i giacimenti esausti per immagazzinare il gas durante l'estate quando i prezzi sono più bassi da mettere in campo in caso di emergenza o per contenere gli aumenti delle quotazioni sui mercati, ha dovuto attendere lo scoppio di una guerra di conquista e tutt'ora continua comunque a muoversi lentamente con molti "distinguo".

La decisione della Commissione europea di non applicare anche nel 2023 la norma del Patto di stabilità che prevede una procedura molto severa per chi sfora i parametri del debito pubblico con le regole più stringenti e forti che riguardano proprio il deficit ed il debito conferma la mancanza di volontà di trovare soluzioni ai veri problemi dell'Ue con Bruxelles che continua ad utilizzare "pannicelli caldi" per curare malattie gravissime da cui possono solo scaturire nuove tensioni che possono aprire la via ad autoritarismi e violenza.
Le parole del vicepresidente della Commissione Dambrovskis che confermano la disponibilità di massima a valutare la possibilità di non disattivare la clausola sospensiva generale nel 2023 dimostrano come l'Europa non riesca a comprendere che molti paesi, tra cui l'Italia, non potranno in alcun modo rispettare clausole ormai anacronistiche.

L'esecutivo di Mario Draghi deve comprendere che un paese sfinito non può sopportare nuove imposte ma deve invece essere spronato a riattivare la sua economia e che nuove tasse, anche se camuffate come sta accadendo con la riforma del catasto che dovrebbe concretizzarsi con la mappatura di tutti gli immobili e che a partire dal gennaio del 2026 dovrebbe essere uno strumento per intervenire sulle imposte dirette ed indirette che riguardano la casa ridisegnando Irpef ed Irap, non faranno altro che rallentare o bloccare la poca ripresa economica ancora in essere.
E' necessario in Italia ed in Europa affrontare veramente i problemi e individuare soluzioni accettabili dalla popolazione o ci troveremo presto di fronte ad altre nuove tragedie.

Fonte: Il Cittadino
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