Frenata della ripresa economica
A causa della guerra in Ucraina e della recrudescenza della pandemia
Negli Stati Uniti in febbraio l'aumento su base annua dei prezzi al consumo ha raggiunto il livello record del 7,9% come non si registrava dal 1982 in piena recessione a causa dei prezzi dei carburanti diventati incontrollabili dopo la rivoluzione iraniana ma paradossalmente in calo rispetto all'inflazione del 1980 che aveva sfiorato un aumento del 14,8%. La situazione si è ulteriormente aggravata con il blocco delle importazioni di petrolio russo tanto da spingere il presidente Joe Biden a riavviare i rapporti con il presidente del Venezuela Nicolas Maduro, che fino ad ora era stato considerato un "golpista" ed un usurpatore dell'ordine costituito, e con l'Arabia Saudita che non brilla certo per democrazia e per il rispetto dei diritti umani
Il Federal Open Market Committee della Fed ha approvato un rialzo di un quarto di punto del costo del denaro,come preannunciato dal presidente Jerome Powell, ma anche indicato una strada che prevede altri sei interventi entro la fine del 2022 e quattro nel corso del 2023 con il costo del denaro che dovrebbe arrivare entro il prossimo anno al 2,75%.
Si tratta di una decisione molto grave assunta sulla base della percezione ormai molto generalizzata negli Stato Uniti che la Fed ed il governo abbiano deciso aiuti troppogenerosi ed abbiano iniettato nel mercato troppo denaro fresco facendo impennare la domanda molto oltre la capacità di soddisfarla anche a causa delle concomitanti crisi causate dalla carenza di materie prime e dalle strozzature della catena di approvvigionamento per gli effetti della pandemia.
I dati trimestrali appena diffusi dall'Istat confermano che nel 2021, contrassegnato da un aumento del Pil del 6,6%, i due terzi dei 571mila occupati recuperati dopo il crollo del 2020 sono precari con contratti a tempo e molto spesso part-time involontario con un quarto dei lavoratori italiani che lavora per poche ore alla settimana e con retribuzioni molto basse.
A Melfi il gruppo Stellantis ha annunciatola decisione di mettere dal 4 aprile1.500 addetti di nuovo in cassa integrazione e di tagliare due turni a settimana,da 17 a 15, per la scarsità di microchip e per l'ulteriore rallentamento della catena di fornitura in Europa a causa del conflitto.
La crisi economica e finanziaria scatenata da Putin con la decisione di attaccare l'Ucraina e le conseguenti sanzioni economiche rischia di far ritornare la Russia al 1998 quando la crisi e lasvalutazione dei risparmi, che avevano trasformato i soldi in carta straccia, avevano aperto la strada al primo mandato di Putin che da allora si sarebbe trasformato negli anni nel dittatore sanguinario che abbiamo oggi davanti agli occhi.
In questo scenario appare incomprensibile l'atteggiamento egoistico di molti paesIeuropei che a Bruxelles continuano a confermare nei fatti la mancanza della volontà di lavorare insieme per un futuro più sicuro e sereno per la popolazione come sta accadendo con il blocco di Olanda e Germania sugli acquisti collettivi di gas, almeno per un determinato periodo, e sull'ipotesi di fissare un "price cap",e cioè un tetto al prezzo dei prodotti energetici, come proposto da Italia, Spagna e Portogallo.
E' necessario che l'Europa decida che cosa vuole essere o nel tempo finirà per perdere importanza e pezzi come già accaduto con la Gran Bretagna.
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