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UE, freno alla riforma

L'economia della zona Euro in brusca frenata 

UE, freno alla riforma

In occasione del mini-vertice che si è tenuto tra Angela Merkel ed Emmanuel Macron è stato definitivamente certificato che le riforme dell'eurozona sono bloccate e non ci sono prospettive che possano far ipotizzare un rapido riavvio di quanto era stato euforicamente annunciato un anno fa dai due capi di stato per rilanciare il riordino dell'architettura dell'Eurozona e che aveva visto anche Berlino accettare di discutere attivamente la creazione di un fondo di investimenti per l'area della moneta unica ipotizzando di arrivare alla definitiva trasformazione del fondo salva-Stati Esm in un Fondo monetario europeo. Angela Merkel in quella occasione era arrivata a citare Hermann Hesse con la sua "La magia degli inizi" per evidenziare come l'asse franco-tedesco sarebbe diventato il volano su cui costruire il futuro dell'Europa attraverso la realizzazione di tutte quelle riforme ormai indispensabili specialmente in campo economico. Oggi la situazione è radicalmente cambiata, all'euforia ed il sollievo per la sconfitta di Marine Le Pen è seguito il lungo periodo durato oltre sei mesi per riuscire a formare un governo in Germania, e nel prossimo vertice europeo di fine giugno saranno presentate proposte relative solo alla politica e alla difesa estera facendo particolare riferimento alla crisi in Siria ed all'Ucraina. Persa ogni speranza di portare avanti il progetto per il fondo per gli investimenti per l'area euro proposto in passato da Macron, Angela Merkel ,vincolata dal contratto di coalizione sottoscritto dal suo governo con gli altri partiti politici che prevede unicamente di trasferire maggiori risorse al bilancio dell'Ue a 27 per compensare i minori introiti dovuti all'uscita dalla comunità della Gran Bretagna, ha parlato ancora una volta del Fondo monetario europeo e dell'Unione bancaria concentrando però la sua attenzione solo su quest'ultima dimenticandosi che si tratta solo del completamento di un accordo del lontano 2012 che non porta alcuna novità in materia e precisando inoltre che "vanno considerati rischi e responsabilità" rendendo ancora più incerto ed insicuro ogni passo avanti. In concomitanza del vertice Lars Feld, direttore dell'Istituto Walter Eucken, per aumentare la pressione sui paesi più deboli ha dichiarato "dubito che delle riforme annunciate sopravviverà molto. Si avanzerà invece sui temi su cui è più semplice una convergenza nella Ue. Sull'immigrazione, sulla difesa e sulla sicurezza" ed ha chiarito come sia necessario dare all'Esm la possibilità, così come concesso al Fondo monetario internazionale, di analizzare regolarmente la situazione economica dei paesi membri che tradotto dal linguaggio tecnico significa passare alla burocrazia il diritto di interferire preventivamente nella vita economica di uno stato membro. Si tratta però di un sistema non basato sul concetto dello "stock" del debito pubblico che diventa perpetuo, e quindi deve contabilizzare solo gli interessi correnti ma non il capitale, ma su un metodo che di fatto prevede un "default", anche se parziale, dei titoli di stato. In questo modo verrebbero colpiti i paesi europei più deboli, a partire dell'Italia, dando sempre maggior forza a quelli considerati più forti come la Germania e creando una limitazione alla sovranità di singoli paesi in difficoltà in favore di quelli economicamente più stabili creando di fatto una comunità di paesi "superiori" ed "inferiori" violando tutti i principi fondanti delle regole che stanno alla base della Comunità europea. In questa situazione così delicata dove sarebbe necessario avere al più presto un esecutivo forte nel pieno dei suoi poteri lascia molto perplessi assistere a quanto sta accadendo in occasione delle consultazioni per la formazione del nuovo governo dove il comportamento dei partiti politici mette in luce come il tasso di verità, sincerità ed autenticità sia ancora più basso del solito ed il grado e la quantità di bugie abbiano ampiamente superato la soglia del decoro. Tutto avviene con la massima naturalezza e faccia tosta in un gioco dove tutti, o quasi, cambiano e ricambiano idea a seconda della convenienza e dell'interlocutore anche nell'arco della stessa giornata o delle stesse ore. In questo scenario in cui ciascuno crede di essere più furbo degli altri e non si domanda chi potrà mai più credergli è necessario sensibilizzare tutti gli eletti nell'ultima tornata elettorale affinchè comprendano che devono agire nell'interesse del paese ,delle fasce della popolazione più deboli, dei poveri e dei giovani disoccupati con le loro famiglie e mettere in atto tutti quegli strumenti indispensabili per attivare una robusta crescita economica che sola può garantire un futuro , e mettere fine a questa vergognosa situazione politica. 

Fonte: Il Cittadino
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