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Ripresa economica: l'Italia nella morsa dell'inflazione

Si stimano aumenti oltre il 6%

Christine Lagarde, presidente della Bce, ha modificato ancora una volta in negativo le previsioni sui prossimi rialzi dei tassi di interesse, indicando per il mese di settembre un aumento dello 0,5% contro la precedente stima dello 0,2%, non parlando di alcun intervento in favore dei paesi più fragili a causa dell'enorme debito pubblico. 

La Banca d'Italia nelle ultime stime ha rivisto al rialzo la crescita dell'inflazione che nel nostro paese si collocherebbe al 6,2% quest'anno, sospinta dagli effetti del forte rincaro dei beni energetici e delle strozzature dell'offerta, confermando l'impatto negativo che la guerra scatenata da Putin in Ucraina avrà sulla crescita economica dei prossimi due anni. 

L'effetto dell'accelerazione della Bce sulla politica di rialzo dei tassi di interesse e della sua tempistica si inserisce in un contesto reso  già difficile dal blocco della ripresa nazionale e mondiale che ha avuto pesanti ripercussioni sul costo del debito pubblico italiano. Il ministro dell'Economia Daniele Franco ha nuovamente lanciato l'allarme ricordando che il problema sta nella tempistica: "Se l'inflazione è legata alla domanda, l'aumento dei tassi è appropriato per contenerla, se l'inflazione dipende ampiamente da shock dell'offerta l'aumento dei tassi è meno pertinente". 

L'Ocse nelle sue ultime indicazioni ha confermato per quest'anno un rallentamento della crescita del Pil globale, che passa dal 4,5% di dicembre al 3% , ed una crescita dell'inflazione che dovrebbe raggiungere il 9%. 

L'Europa si trova ora di fronte ad una grande sfida che vede contrapposti i paesi più virtuosi del Nord e quelli che si affacciano sul Mediterraneo: il premier Mario Draghi ed il presidente francese Emanuel Macron chiedono a Bruxelles nuovi prestiti sul modello di quelli anti-pandemia per reggere i contraccolpi economici della guerra scatenata da Putin.

Draghi ha dovuto ricordare come questo tipo di richieste ai nostri partner impongano per il nostro paese scelte ancora più rigorose usando più volte la parola "Responsabilità"  confermando la volontà di non portare avanti nuovi scostamenti di bilancio. Purtroppo i fatti ancora una volta smentiscono le parole, con il Tesoro che sarà costretto a sottoscrivere la sua quota dell'aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro in Mps e sostenere, in qualche modo, l'urto economico e sociale dei 5mila nuovi esuberi della Banca e la vendita di Ita, l'ex Alitalia, che fatica a decollare a causa della mancanza dei dati richiesti dai potenziali compratori ed il cui presidente Altavilla si lamenta pubblicamente sui giornali dell'entità della sua retribuzione. 

La fine dell'epoca dei tassi di interesse a zero o negativi e l'aumento dell'inflazione incontrollata impongono all'Italia di mettere in campo subito tutte le azioni necessarie a ridurre drasticamente la spesa pubblica e rimettere in moto la crescita economica per evitare che i rischi legati al debito pubblico ed al deficit possano imporre ai cittadini nuovi sacrifici che non saremmo più in grado di sostenere.

Fonte: Il Cittadino
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