In Italia e nel mondo
stampa

Povertà in Italia, aumenta il divario fra Nord e Sud

Ne ha parlato Chiara Saraceno in un convegno a Palazzo Ducale organizzato da San Marcellino e Università di Genova

Povertà in Italia, aumenta il divario fra Nord e Sud

È un paese dei record quello descritto martedì 21 marzo all'incontro "La povertà in Italia", organizzato nella Sala del Maggior Consiglio da San Marcellino, in collaborazione con l'Università di Genova e la Fondazione per la Cultura di Palazzo Ducale.

Un'Italia che ha visto crescere negli ultimi anni i livelli di occupazione e il valore PIL, ma che rimane l'unico stato europeo dove il 20% dei più ricchi ha un reddito sei volte superiore a quello del 20% più povero, in cui i salari dagli anni Novanta sono progressivamente diminuiti e dove è massimo il divario di genere e generazionale.

Sono solo alcuni dei dati snocciolati dai relatori Luca Borzani e Chiara Saraceno, docente dell’Università di Torino e autrice del libro "La povertà in Italia", scritto a sei mani insieme a David Benassi ed Enrica Morlicchio. Numeri che fotografano un panorama "complesso e articolato" e che "richiamano una riflessione multidimensionale e strutturata" sul tema della povertà nel nostro paese, come ha evideziato Padre Nicola Gay nei saluti iniziali. Il volume, edito da Il Mulino, intende affrontare questa complessità "offrendo con un linguaggio accessibile - ha detto Emanuela Abbatecola, professoressa dell’Università di Genova - una chiave interpretativa e di lettura del fenomeno".

"Mai credo di aver scritto un libro così tempestivo e necessario - ha osservato Chiara Saraceno - Nel 2018 ci chiedevamo perché nel nostro paese la povertà continuasse a persistere nonostante la crescita del lavoro". Un paradosso che trova risposta nelle caratteristiche del "regime di povertà italiano": un grande divario di sviluppo tra nord e sud del paese, un mercato del lavoro frammentato anche in termini di protezione sociale, un welfare poco efficiente, il più basso tasso di occupazione femminile dell'Unione Europea e un'alta percentuale di giovani disoccupati. "L'ampia diffusione di famiglie monoreddito, soprattutto nei ceti economicamente più modesti, - ha aggiunto Saraceno - rende la povertà in Italia un fenomeno eminemente familiare e non individuale. A soffrire sono soprattutto i nuclei con figli minorenni, specie se numerosi". Da qui un altro record: a partire dalla seconda metà degli anni Novanta nel nostro paese l'incidenza della povertà tra i minori è diventata più alta che tra gli adulti e gli anziani. Il 14% degli under-18 vive oggi in povertà assoluta e "difficilmente riesce ad emanciparsi da questa condizione".

"Questo aspetto della disuguaglianza, che parte dai primissimi mesi d’età, - ha detto Luca Borzani - si intreccia con le fatiche di una scuola che non è più in grado di produrre promozione sociale. Qui i percorsi di abbandono e di dispersione sono straordinariamente elevati e toccano il 13%". Un tema centrale nella riflessione sulla promozione del capitale sociale del paese, ma anche sulla valorizzazione della personalità e delle competenze dei suoi cittadini, un principio sancito all'articolo 3 della nostra Costituzione.

Un altro aspetto messo in luce da Chiara Saraceno è quello del lavoro povero, cioè precario o pagato modestamente, sbilanciato rispetto ai bisogni familiari. Questo genere di occupazione impedisce a chi lavora di sostenere la famiglia, - specie se monoreddito - che è trascinata in condizione di povertà. I primi ad essere colpiti sono soprattutto i 6 milioni di stranieri residenti legalmente in Italia, che spesso occupano le fasce di reddito più basse e che "ormai - ha detto Luca Borzani - esercitano un ruolo strutturale, largamente determinante in molti comparti manifatturieri e nel lavoro di cura". Il 30% dei poveri nel nostro paese è costituito da famiglie e lavoratori immigrati.

Emerge un quadro difficile, ma anche un chiaro orientamento per il futuro: ripartire da chi è più fragile ed escluso per costruire l'Italia di domani.

Fonte: Il Cittadino
Povertà in Italia, aumenta il divario fra Nord e Sud
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento