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Open Arms: l'odissea continua

Indagine della Procura di Agrigento sul divieto di sbarco ai 138 migranti 

Open Arms: l'odissea continua

C’è una nuova indagine della Procura di Agrigento sul divieto di sbarco ai 138 migranti della Open Arms. «Sequestro di persona» per mano delle autorità statali. A bordo il dramma sanitario, e il Comando delle Capitanerie di porto prende le distanze dal Viminale e da Matteo Salvini.

Tra le carte acquisite dalla polizia giudiziaria vi è anche la comunicazione con cui il Centro di coordinamento di ricerca e soccorso di Roma (Mrcc) scriveva venerdì fra gli altri al ministero dell’Interno che “non vi è impedimento alcuno” e che si può “procedere senza indugio” all'attracco della Open Arms a Lampedusa.

L’indagine nelle ultime ore ha subito una accelerazione. Negli uffici della Guardia costiera a Roma è arrivata la polizia giudiziaria, su ordine del procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella, che oltre al reato di sequestro di persona ha aperto un fascicolo anche per violenza privata e abuso d’ufficio. Reato, quest’ultimo, su cui indaga da tempo anche la Procura di Roma, che ha ricevuto nuovi documenti da Agrigento relativi alla filiera decisionale del Viminale.

Il Comando delle Capitanerie di porto con una nota interna aveva comunicato venerdì 16 agosto di non rilevare «impedimenti di sorta» all’attracco della nave a Lampedusa. Di fatto lasciando la decisione a Matteo Salvini che stavolta non può contare sull'accondiscendenza dei militari. E anche la Procura dei minori di Palermo aveva nominato i tutori per tutti i minori a bordo della nave. «Devono sbarcare il prima possibile», aveva ribadito su Twitter Open Arms.

Fonte: Il Cittadino
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