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Nuovo Governo: priorità l’energia e il debito pubblico

Italia sull'orlo della recessione

La tempesta perfetta dell'economia chiamata stagflazione, caratterizzata da una parte dalla stagnazione e dall'altra dall'inflazione contemporaneamente, è ormai alle porte.
I prezzi negli Stati Uniti sono cresciuti maggiormente delle attese e quindi porteranno ad una nuova stretta della Federal Reserve che costringerà ancora una volta la Bce all'inseguimento.
Bankitalia conferma uno scenario in cui il prezzo del gas non dovrebbe superare la media di 150 euro per megawattora quest'anno e 190 nel 2023.
La nostra economia il prossimo anno crescerà di un risicato 0,3% contro lo 0,6 previsto dal governo Draghi: l'Istituto di Via Nazionale in soli tre mesi ha corretto profondamente le stime in peggio per il 2023 passando dall'1,3% allo 0,3%.

La Banca d'Italia analizza anche uno scenario peggiore, in cui le forniture di beni energetici dalla Russia verso l'Europa siano permanentemente interrotte dall'ultimo trimestre dell'anno e compensate grazie a una sostituzione con fonti alternative crescente ma anche parziale nel 2023.
L'ufficio studi di Confesercenti, l'associazione che rappresenta 350mila piccole e medie imprese del commercio, denuncia che nel secondo trimestre di quest'anno la perdita di potere d'acquisto per le famiglie italiane ammonta a 12,1 miliardi di euro, circa 470 euro all'anno per nucleo, a causa "degli aumenti record registrati dai prezzi dell'energia nel corso dell'estate.
Aumenti che si scaricheranno proprio sulle bollette autunnali portando l'incremento dei prezzi ai livelli massimi dell'anno.
In questo scenario diventano grottesche le ultime parole del governo Draghi che continua a sostenere che i nostri conti sono in ordine e migliori del previsto: è vero però che famiglie e imprese italiane sono state abbandonate al loro destino con molte realtà che già in ottobre saranno costrette a sospendere l'attività per la mancanza della liquidità necessaria per pagare i costi per le materie energetiche, contrariamente a quanto sta accadendo nel resto dell'Europa dove in nessun paese questi costi sono stati scaricati sul consumatore finale in modo così consistente.

Il Fondo monetario internazionale, nel suo World economic outlook, il Documento programmatico di bilancio, conferma che il peggio deve ancora arrivare, con un'indicazione per il nostro paese di una recessione nel 2023 ed una contrazione del Pil dello 0,2% nell'arco dell'intero anno.
Il nostro paese è afflitto da un debito pubblico mostruoso e fuori controllo, che è destinato a crescere se si vuole far ripartire l'economia e salvare famiglie e imprese dal disastro.
Si tratta di un problema che deve essere affrontato dal nuovo governo con la massima decisione e rapidità per ottenere da Bruxelles la possibilità di utilizzare gli strumenti economici e finanziari indispensabili all'Italia in una situazione aggravata dalla guerra in Ucraina che purtroppo continua senza sosta e con il continuo rischio di un'escalation nucleare come dimostrato dalle recenti manovre della Nato che seppur dichiarate di "routine atomica" , con gli ordigni tattici dell'alleanza che sono usciti dagli scrigni per le prove periodiche del sistema di difesa nucleare, non hanno fatto altro che aumentare il livello di rischio e di paura.
L'indecoroso spettacolo messo in scena dai partiti usciti vincitori dall'ultima tornata elettorale in occasione dell'elezione dei presidenti del Senato e della Camera impone ai membri del Parlamento di lavorare con serietà e determinazione, dimenticando gli interessi di partito e di potere, per mettere in campo tutti gli strumenti necessari per la sopravvivenza delle famiglie e delle imprese italiane.

Fonte: Il Cittadino
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