Polizia locale: corso di formazione per imparare l’approccio coi senza dimora
A cura del Gruppo Abele, per insegnare ad agenti e assistenti sociali come gestire le situazioni di vulnerabilità
Quale distanza fisica rispettare quando ci si avvicina a una persona senza fissa dimora, come comportarsi nei casi di aggressività o alterazione per l’alcol, quale tono di voce usare: sono alcune delle “materie di studio” per la polizia locale e gli assistenti sociali che operano con chi vive in strada.
Il Comune di Genova ha deciso di avviare un corso di formazione per fornire agli operatori una sorta di vademecum su come comportarsi nel primo approccio, spesso difficoltoso anche perché chi indossa una divisa può suscitare timore da parte di chi vive in strada.
Gli operatori verranno aiutati a saper leggere le situazioni di vulnerabilità e marginalità e a individuare le migliori modalità per gestirle, disinnescando le escalation di conflitto in situazioni spesso ad alto impatto emotivo. Oltre ad affinare le competenze relazionali e comunicative, l’obiettivo è di aumentare la collaborazione all’interno della rete di enti pubblici e privati che si occupano dell’accoglienza di persone straniere e non.
Questo perché gli agenti di polizia locale svolgono azioni di controllo, ma prestano anche attenzione ai bisogni espressi dalle persone che incontrano.
Durante il corso saranno anche approfondite le conoscenze delle risorse presenti sul territorio, per orientare al meglio le risposte ai problemi dei cittadini e affinché gli agenti non siano soli nella gestione delle situazioni critiche.
Il corso sarà tenuto dal Gruppo Abele, che ha vinto una gara pubblica europea indetta dal Comune per la formazione in vari settori, dalla lotta al cyberbullismo al sostegno a chi vive una dipendenza da gioco, passando dall’accoglienza alle persone senza fissa dimora, materia in cui il Gruppo Abele ha una grande tradizione. Il corso partirà a fine febbraio e sarà ripetuto per quattro edizioni. Ogni edizione è articolata in dodici ore di lezione, divise in quattro incontri di tre ore, più una giornata conclusiva seminariale.
Ad ognuna delle quattro edizioni parteciperanno venti agenti di Polizia locale e venti operatori tra educatori e assistenti sociali, in tutto saranno formati 160 dipendenti comunali. Alle lezioni teoriche saranno affiancate simulazioni in aula, che nasceranno anche dei racconti delle esperienze in strada che gli agenti vorranno condividere con i colleghi.
Angela La Gioia, psicologa e psicoterapeuta del Gruppo Abele, spiega che il corso servirà «a sviluppare le competenze relazionali utili ad avere un approccio assertivo ma anche gentile.
Prima di agire è molto importante saper ascoltare e osservare: il fare attento può prevenire episodi di aggressività». Per La Gioia gli operatori hanno già molte competenze, «ma bisogna superare la settorialità degli interventi». Anche per questo ai corsi di formazione parteciperanno come “studenti” gli agenti di polizia locale accanto agli operatori dei servizi sociali.
Il Cittadino
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