Diga di Begato: al via i primi trasferimenti delle famiglie
403 nuclei familiari ricollocati in una nuova abitazione
Ha preso il via lo scorso lunedì 1 luglio la parte operativa del progetto di rigenerazione urbana del quartiere "Diamante", che prevede il trasferimento di 403 nuclei familiari residenti nella cosiddetta "Diga di Begato", destinata a essere abbattuta. I residenti verranno ricollocati in altrettanti appartamenti di proprietà di ARTE Genova dislocati in tutta la città.
La consegna è avvenuta nel corso di una piccola cerimonia alla quale erano presenti il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, l'assessore regionale all'edilizia Marco Scaiola, l'assessore comunale al patrimonio Pietro Piciocchi e l'amministratore unico di ARTE Genova Girolamo Cotena.
I primi due nuovi alloggi, su una sessantina già pronti, si trovano in via degli Iris a Quarto Alta, un quartiere di edilizia popolare con caratteristiche di zona residenziale, con locali ben rifiniti, vista a mare, giardini e fontane.
"Oggi è una bellissima giornata - ha detto l'assessore Pietro Piciocchi -. Inizia il piano di mobilità per il trasferimento dei 403 nuclei familiari che risiedono nella Diga di Begato. Stiamo rispettando il cronoprogramma proponendo delle soluzioni abitative di qualità, stando attenti a quelli che sono i bisogni delle persone. Ci sono delle regole e degli standard dell'edilizia residenziale pubblica, ma noi cerchiamo di accontentare le necessità dei singoli, come dimostrato in questa prima giornata.
Le persone possono vedere, prima di firmare, gli appartamenti e, in questa fase, vengono proposte diverse soluzioni.
Per il momento la scelta è molto ampia. Stiamo portando avanti il programma di recupero di 630 alloggi a fronte di un fabbisogno di 403 e siamo in grado di proporre soluzioni particolarmente interessanti".
Le ricollocazioni proseguiranno nelle prossime settimane: 20 tra luglio e agosto per terminare la consegna di 50 case ogni mese fino a febbraio 2020, mentre la demolizione della Diga Rossa inizierà il prossimo aprile e durerà 14 mesi. Il progetto non prevede l'uso dell'esplosivo ma lo smantellamento con l'utilizzo di pinze meccaniche.
"Questa è una giornata simbolo perché è l'inizio dell'applicazione di un piano storico non solo per la città di Genova ma per l'intero Paese - ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti - si inverte quella tendenza che per troppi decenni ha visto costruire quartieri ghetto per tornare a un'edilizia popolare che sia invece integrata nel territorio".
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