Card. Bagnasco: "La passione per Genova il patrimonio più grande scaturito dal crollo del Morandi"
L'Arcivescovo in visita in Comune, accolto dal sindaco Bucci
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Il Cardinale Bagnasco ha restituito la visita natalizia in Comune, accolto dal sindaco Marco Bucci con il quale si è intrattenuto inizialmente una ventina di minuti per un colloquio personale. Quindi l’incontro con i rappresentanti della Giunta Comunale e alcuni dipendenti. Marco Bucci ha accolto l’Arcivescovo con queste parole: “Genova è una città complessa e talvolta difficile, ma bellissima. Abbiamo davanti a noi sfide importanti, tutti pensano al ponte, ma non è l’unica; il nostro primo obiettivo è far crescere la città, portarla a essere la prima nel Mediterraneo, a essere sulla bocca di tutti non perché è capitata una grande disgrazia, ma perché è una città bellissima dove vivere e lavorare. Al ponte stiamo lavorando; le cose vanno avanti nella direzione giusta, mai mollare è il motto con cui dobbiamo proseguire.
Una domanda che pongo a tutti i presenti: Abbiamo a che fare con tante altre amministrazioni in città ma anche fuori? Mi riferisco anche a Roma. E’ necessario mandare il segnale reale che come amministrazione lavoriamo tutti insieme, non siamo qui a farci la guerra l’uno con l’altro, ma camminiamo insieme verso un unico obiettivo per il bene dei cittadini. Dobbiamo lavorare per loro; talvolta è difficile, la burocrazia può essere un ostacolo, ma è comunque un elemento importante da gestire insieme nel modo giusto".
Il Cardinale ha fatto subito riferimento alla tragedia del ponte Morandi che ha segnato tragicamente il 2018 di Genova: “Costruire un futuro è un modo per onorare le vittime del ponte; i famigliari delle vittime non possono essere certo compensati del loro grande dolore, ma le loro sofferenze possono essere allievate nel vedere che c’è una reazione costruttiva e positiva. I genovesi hanno reagito in modo pronto e coeso tanto da sorprendere il mondo, non è una retorica: i segnali che io stesso ho ricevuto, parlo in particolare delle conferenze episcopali, sono arrivati e hanno dato testimonianza di questa ammirazione e sorpresa di fronte a una popolazione che non si abbatte ma risorge nel segno della compattezza e della volontà di guardare avanti.
Ebbene questo patrimonio ideale spirituale e morale che ci tiene uniti è la ricchezza più grande di una popolazione di un paese e nel nostro caso di una città. Questo patrimonio non deve essere dilapidato. Se c’é questo patrimonio, qualunque prova può essere superata; altrimenti tutto diventa una forma di pura organizzazione e di burocrazia, di programmazione ma senza anima. Le cose senza anima possono dare alcuni risultati, ma non fanno crescere una popolazione. L’anima è guardare insieme al bene della città, è amare tutti quanti la città che poi significa lavoro, sviluppo, modernizzazione, fantasia. La passione per Genova è il patrimonio più grande che è scaturito dal crollo del ponte e di cui siamo debitori alle vittime”. Il Cardinale ha parlato quindi del ruolo della burocrazia: “Ribadisco che è assolutamente necessaria e ha il compito di favorire il lavoro. Sappiamo tutti come la creazione del lavoro sia e resti un obiettivo prioritario. Vorrei incoraggiare il popolo di lavoratori che ha questo compito delicato non sempre compreso; è un vero e proprio servizio”. L’augurio del Cardinale Bagnasco è che il 2019 sia un anno in cui Genova possa fare un ulteriore passo avanti: “Auguro a tutti voi e noi che il 2019 possa essere l’anno di un particolare passo in avanti per la nostra città la quale, come ho detto spesso, non è solo una città bellissima che si sta riscoprendo e che deve essere promossa, ma è anche una città strategica ma semplicemente per la sua collocazione geografica. E’ indiscutibile che il porto per l’Italia e il nord dell’Europa. Uno sguardo più attento da parte di Roma verso Genova non è un atto di benevolenza e concessione, ma di intelligenza per il bene di tutto il paese”.
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