Card. Bagnasco: "L'Unione Europea sia una vera comunità"
A margine della visita dell'Arcivescovo in Comune
Il Cardinale Bagnasco, rispondendo ad alcune domande che gli sono state poste al termine del suo intervento, ha parlato anche del tema dell’immigrazione: “Genova è accogliente rispetto ai migranti di qualunque genere perché noi siamo migranti e non dobbiamo mai dimenticarcelo. L’accoglienza deve naturalmente essere accompagnata dall’integrazione, un’esigenza che viene sottolineata spesso anche da Papa Francesco. Per la sua posizione Genova non può che essere un porto aperto, ma lo stesso vale anche per l’Italia intera che ha nel suo dna la capacità di essere un approdo aperto.
L’Arcivescovo a questo proposito ha ricordato il documento finale che è stato redatto al termine dell’ultima assemblea plenaria delle Conferenze Episcopali d’Europa (di cui è Presidente) che si è svolta in Polonia e che ha trattato anche questo tema: “Abbiamo ripreso i principi evangelici e sottolineato il binomio di accoglienza e integrazione, non solo sul piano dell’organizzazione e della legalità, ma anche dell’anima. Non è solo un fatto di burocrazia, ma anche di come mi rapporto con l’altro che mi è vicino. E’ una questione educativa, un modo di sentire e pensare che ispira poi prassi coerenti”.
Un pensiero del Cardinale anche a proposito del ruolo dell’Unione Europea: “Siamo tutti convinti che l’Unione Europea dovrebbe diventare quello che i padri sognavano: una comunità. E’ un cambio deciso di prospettiva. La comunità non è un insieme di interessi particolari: così concepita vince sempre il più abile, il più forte. Deve essere una comunità che rispecchia la famiglia dove c’è un interesse superiore, dove ognuno ritrova se stesso. Deve essere un insieme di valori e ideali. Rimanere all’economia è insufficiente, non aiuta mai a fare un passo ulteriore verso un livello più alto che è quello che tiene uniti i popoli”.
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